Sul fronte della crisi economica, “la fine del tunnel si avvicina”. Lo dice il presidente del consiglio Mario Monti, ospite a Radio Anch’io. “La fine del tunnel sta cominciando a illuminarsi – spiega Monti – Noi e l’Europa siamo vicini alla fine del tunnel”. L’incontro di oggi con Françoise Hollande si iscrive nella volontà comune di Francia e Italia di “mettere in sicurezza l’euro e dare un preciso impulso alla crescita europea”. E in questa via d’uscita, “la Germania resta un riferimento essenziale”. Parlando della spending review, il premier ha precisato che “non si tratta di una nuova manovra economica”, e che i tagli non sono stati fatti in modo “lineare e cieco”.

Il presidente del Consiglio parte oggi per un “tour” in Europa con l’obiettivo di “mettere in sicurezza l’euro e dare un deciso impulso alla crescita europea”. Sarà questo, ha detto in un’intervista a Radio Anch’io, l’obiettivo degli incontri che inizieranno oggi con la visita al presidente francese Françoise Hollande.  “E’ molto importante che tutti in Europa ci impegniamo a far sì che l’euro non sia fattore di disintegrazione – ha aggiunto – La chiave di volta deve essere l’attuazione senza ritardi delle decisioni prese a Bruxelles”. “Un paese come la Finlandia ha fatto progressi estremamente rilevanti in questi anni e desidero che i finlandesi si rendano conto di quello che, sotto altri soli, anche l’Italia ha fatto in questi mesi”, dice Monti parlando della tappa che avrà in Finlandia con cui cercherà di aprire “un discorso tra amici che si rispettano e che rispettano il modo in cui ciascun paese vede l’integrazione europea. Non chiedo solidarietà ma credo che ciascuno debba vedere il problema con una visione illuminata. Cercherò – ha concluso – di far capire che le decisioni prese a giugno sono nell’interesse di tutti”. Quanto alla Spagna “sono sicuro che Rajoy ha fatto e farà cose coraggiose e importanti. Non avrò quindi consigli da dargli ma credo che sia importante aiutarci a vicenda”.

Monti è intervenuto anche sul tema della legge elettorale, la cui riforma è stata oggetto ieri dell’ennesimo appello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, esortando i partiti a evitare “la rissa permanente”.  “Lo scenario peggiore, quello che voglio esorcizzare, sarebbe quello di elezioni alla scadenza naturale, e quindi non anticipate, ma a cui si arrivasse senza una riforma elettorale e in un clima di disordinata rissa tra i partiti”, ha affermato. Non è stata l’unica sferzata ai partiti, che dovrebbero evitare di dare ai cittadini “ahimé, la sensazione, forse fondata, che la politica ha fatto grandi sforzi per sostenere in Parlamento questo governo, che ha preso decisioni impopolari, ma non ha fatto i compiti in casa propria riformando se stessa. E i mercati internazionali – rileva – sarebbero legittimati a nutrire scetticismo su quello che viene dopo questo governo”.

“Se si arrivasse alle elezioni senza la riforma della legge elettorale in un clima di rissa tra partiti – insiste il capo del governo – la combinazione di queste cose darebbe ai cittadini italiani la sensazione che la politica ha fatto grandi sforzi per sostenere questo governo ma non ha fatto i compiti in casa propria nel senso delle riforme da fare”. Per Monti, se questo dovesse accadere, “i mercati internazionali sarebbero legittimati a nutrire scetticismo su quel che succederà dopo questo Governo”. E per questo si dovrebbe “seguire il monito del capo dello Stato a fare la riforma elettorale e a rendere esplicito l’impegno a voler proseguire con la disciplina di rigore indicata dall’Europa”.

Il presidente del consiglio rilancia dunque l’appello di Napolitano. “Se, continuando nella prova di responsabilità che per lo più è stata data, i partiti, accogliendo il monito forte del Capo dello Stato, facessero presto la riforma elettorale, si accingessero a mettere a fuoco i loro programmi e a rendere esplicito in che senso vogliono attenersi a una continuazione di una linea europea, di disciplina e di riforme strutturasi, o invece divaricare rispetto a questa linea, tutti questi sarebbero elementi utili per i mercati e per i cittadini italiani”. E alla domanda se possa avere un futuro nella politica italiana Monti si finge sordo: “Sto diminuendo coscientemente la mia sensibilità uditiva a questa domanda”.

Il clima di “disordinata rissa tra partiti” con i dubbi sulla riforma della legge elettorale legittima i mercati “a nutrire scetticismo su quel che succederà dopo questo governo”. Monti conferma gli effetti sullo spread dovuto alle polemiche sulla riforma elettorale: “Una relazione c’è, ma più che con la data delle elezioni è con il clima complessivo fra oggi e la data delle elezioni”. “Se – ha proseguito il capo del governo – continuando nella prova di responsabilità finora data i partiti accogliendo il monito forte del capo dello Stato, facessero presto la riforma elettorale, si accingessero a mettere a fuoco i loro programmi e a rendere esplicito in che senso vogliono attenersi ad una continuazione di un linea europea, di disciplina e di riforme strutturali, o invece a divaricare rispetto a questa linea, tutto ciò sarebbe elemento utile per i mercati e per i cittadini italiani”.

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