Bancarotta per distrazione. È questa l’accusa a carico di Luca Baraldi, ex amministratore delegato del Parma Calcio ai tempi di Calisto Tanzi e del crac Parmalat. Nei giorni scorsi la Procura di Parma ha chiuso l’inchiesta sulla società sportiva, notificando l’avviso di fine indagine all’ex dirigente, accusato di avere sottratto circa 4 milioni di euro dal Parma Calcio in concorso con un commercialista esterno alla società sportiva, di cui non è stato reso noto il nome.

L’operazione per cui entrambi sono indagati risale al 2002-2003, nell’imminenza del crac del gruppo di Collecchio che nel dicembre del 2003 portò all’arresto dell’ex re del latte Tanzi, condannato in seguito a 17 anni e 10 mesi di reclusione. Per questo filone di inchiesta a Parma nelle scorse settimane era tornato anche Enrico Bondi, che era stato sentito dalla Procura in qualità di amministratore straordinario di Parmalat.

Baraldi era già stato coinvolto nel crac Parmatour, che lo aveva portato nel 2007 alla condanna di tre anni di reclusione, quindi all’assoluzione nel 2012 in appello. Oggi il suo nome torna ad essere legato alle vicende del crac Tanzi, dopo che in questi anni aveva portato la sua esperienza in altre società calcistiche. Subito dopo il Parma, Baraldi era stato alla Lazio, chiamato da Cesare Geronzi a risanare lo stato della società. Quindi era passato alla presidenza del Modena Calcio e infine nel 2009 era arrivato a Bologna come direttore generale, chiamato dalla famiglia Menarini, poi allontanato dalla folle gestione Porcedda, nel 2010 era tornato come amministratore delegato su chiamata del neo presidente Massimo Zanetti che aveva posto come condizione del nuovo corso del Bologna, una vecchia conoscenza come Baraldi.

Scelta che aveva suscitato polemiche tra tifosi e giocatori, e rotto i fragili equilibri della compagine rossoblu, a cui non era andata giù la vecchia gestione e la fama di liquidatore fallimentare che Baraldi si era conquistato più che sui campi da calcio, tra gli uffici e le anticamere delle società calcistiche. Tanto che a gennaio del 2011 il presidente Zanetti era stato costretto a rassegnare le dimissioni unitamente all’amministratore delegato. Ora Baraldi lavora al Padova Calcio, chiamato come consulente del presidente Marcello Cestaro. 

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