Avvocato, commercialista, plurilaureato, scrittore con oltre venti libri all’attivo, eurodeputato, esperienze politiche in Ds, Idv e Forza Italia, Pietro Mennea è entrato nella storia con la medaglia d’oro sui 200 metri piani alle Olimpiadi di Mosca 1980. Ha detenuto inoltre il primato mondiale dei 200 metri dal 1979 al 1996 con il tempo di 19″72, attuale record europeo. Nel suo palmares anche: due bronzi alle Olimpiadi (nei 200 metri a Monaco 1972 e nella staffetta 4×400 a Mosca 1980); un argento e un bronzo mondiali (Helksinki 1983); tre ori due argenti e un bronzo agli Europei, cinque medaglie d’oro alle Universiadi e ai Giochi del Mediterraneo.

Nome?
Pietro.

Età?
Sono nato il 28 giugno del 1952.

Dove vivi?
Roma.

Professione?
Avvocato, commercialista e revisore contabile.

Cantante e/o canzone preferita?
Adoro Mina, una mia grande tifosa.

Film, attrice e/o attore preferiti?
Robert De Niro e i suoi film.

Uno sportivo che ammiri del passato?
Tommy Smith.

Uno sportivo che ammiri del presente?
Usain Bolt.

La persona che stimi di più in assoluto?
Sandro Pertini.

Programma tv preferito?
Il David Letterman Show.

Che giornali leggi?
Corriere, Repubblica, Gazzetta e Sole 24 ore.

Il libro che stai leggendo, o l’ultimo letto?
In viaggio con Erodoto, di Kapuscinski. Mentre l’ultimo che ho scritto è La corsa non finisce mai, edito da Limina.

Il sito internet che visiti di più?
Quello dell’Ansa.

Dio esiste?
Sì, esiste.

Allah esiste?
Per me esiste Dio, Allah non lo so.

Destra o sinistra?
Né di destra, né di centro, né di sinistra. Sono categorie che non esistono più.

Sei favorevole ai matrimoni omosessuali?
Sì, tutti devono avere gli stessi diritti e vivere come credono.

Cosa pensi del governo Monti?
E’ arrivato in un momento un po’ disastrato per il paese. Avrei imposto sin dall’inizio tagli più netti per ridurre il debito pubblico, che sarà il nostro fardello per lungo tempo. Sarei stato più duro soprattutto contro i privilegi, tagliando ad esempio molte di quelle società inutili che fanno capo agli enti locali.

E’ stato giusto o sbagliato rinunciare alla candidature per Roma 2020?
Sono stato l’unico a dichiararmi contro in tempi non sospetti, un’Italia in queste condizioni economiche non poteva permettersi di organizzare i Giochi. Nella storia le Olimpiadi hanno portato a chi le ha organizzate solo recessione e svalutazioni, vedi l’esempio della Grecia che è fallita. Le Olimpiadi non portano valore, è solo uno spettacolo che dura 15 giorni, un business economico.

Nello sport la crisi si sente?
Nelle discipline minori sì. Nel calcio e nelle discipline più popolari no, anche perché prosperano sui debiti.

Nel tuo sport si sente?
Essendo uno sport minore, di retrovia, sì. Pur essendo lo sport italiano molto ricco, il più ricco al mondo tra sovvenzioni al Coni e ai Gruppi Sportivi militari.

Ti preoccupa la crisi?
Sì, perché vedo pochi spiragli per uscirne, mancano gli spazi di manovra.

Per i tuoi figli?
Ancor di più, perché tra burocrazia e corruzione, dove siamo maestri, nessuno viene più ad investire in Italia.

Una soluzione per la crisi?
Per esempio una bella legge europea anticorruzione, in modo che i soldi e i fondi elargiti ai territori non vadano perduti.

Fai la raccolta differenziata?
Sì.

Prendi i mezzi pubblici?
Sì.

Pratichi ancora sport?
Ogni tanto, quando ho tempo.

Hai sacrificato qualcosa della vita per lo sport?
E chi non fa sacrifici? Mi sono allenato per vent’anni per 5 o 6 ore al giorno, è naturale che sacrifichi rapporti familiari, amici.

Cosa hai vinto?
Penso di aver vinto moltissimo, su tutto la medaglia d’oro olimpica (Mosca 1980 ndr.) e il record del mondo (19”72 sui 200 metri alle Universiadi di Città del Messico 1979 ndr.)

La tua vittoria indimenticabile?
Nello sport la vittoria olimpica, nella gara della vita devo ancora cimentarmi 

La sconfitta più brutta?
Alle Olimpiadi di Montreal 1976, partii come favorito e arrivai quarto. Ma da quella sconfitta sono ripartito con i 4 anni più belli della mia carriera sportiva. chi non ha subito sconfitte o fallimenti ha vissuto poco. 

La vittoria di qualcun’altra che avresti voluto tua?
Forse Montreal ‘76, dato che una settimana dopo ho fatto il tempo del vincitore. Ma va bene così.

Al tempo facevi sesso prima delle gare?
Un giorno o due giorni prima no.

Esiste il doping?
Eccome. E’ una piaga sociale e non solo sportiva, perché il mondo è fatto da furbi che cercano scorciatoie. Non si potrà mai estinguere, solo combattere.

Più adesso o prima?
Più adesso. Ai nostri tempi c’era sia quello di stato nell’Est che quello dei paesi liberali, però noi quel modo di fare lo abbiamo battuto col lavoro. Oggi invece ci sono troppi atleti che appaiono e scompaiono all’improvviso dopo risultati sorprendenti.

Hai mai pensato di aver perso perché un tuo avversario si dopava?
Certo, come no.

Il tuo ricordo delle Olimpiadi?
Ho partecipato a cinque edizioni che hanno avuto a che fare con la storia, non solo sportiva. Dalla strage di Monaco nel 1972 ai boicottaggi delle edizioni seguenti, ognuna ha avuto il suo contesto storico. 

Cosa è cambiato da allora ad oggi?
Oggi i Giochi hanno meno valore sportivo, sono un evento economico. Dove ci sono soggetti giuridici che guadagnano e paesi che si accollano gli oneri solo per portare avanti un carrozzone che soffre di gigantismo

Cosa è cambiato negli atleti?
Oggi gli atleti sono più protagonisti, sono paragonabili a delle imprese economiche. Usain Bolt fattura come una media impresa.

Cosa ti aspetti da Londra 2012?
Dal punto di vista sportivo saranno grandi Olimpiadi, con eccellenti sfide e risultati tecnici. Bolt resta l’uomo da battere, nonostante abbia perso nei trials con Blake.

Articolo Precedente

Londra 2012, le speranze azzurre. Di Martino: “Giusto dire no a Roma 2020”

next
Articolo Successivo

Londra 2012, le leggende azzurre. Bernardi: “In Italia c’è crisi di credibilità”

next