Un poster con lo stadio olimpico da appendere in camera per 12 sterline e 99 pence. Occhiali con la bandiera britannica e il logo olimpico a 2 sterline e 49. In più adesivi, bicchieri per la birra, bandierine e giochini per bambini. Tutto questo vende la famiglia Middleton, suoceri del principe William e genitori della principessa Kate, grazie al sito Internet di Party Pieces, un’azienda che offre merchandising più disparato. Ma ora, scrive oggi il Daily Mail, la stirpe Middleton potrebbe essere incriminata e soggetta a una multa fino a 20mila sterline per essere andata contro lo stretto regolamento sui marchi imposto dagli organizzatori delle Olimpiadi. Ma c’è anche una legge approvata dal parlamento britannico nel 2006: così, per chiunque non sia ufficialmente accreditato dal Locog, il comitato olimpico, come sponsor, è reato fare soldi sfruttando il nome e l’immagine dei giochi globali. L’attacco alla famiglia “acquisita” reale arriva dal Daily Mail, appunto, uno dei giornali più monarchici del panorama mediatico britannico. Ma quando si tratta di regole gli inglesi non guardano in faccia a nessuno.

Il Locog, in vista dei giochi, ha persino stilato una lista di parole “proibite”, che non possono essere usate per promuovere beni e servizi prima e durante le Olimpiadi. Fra queste, “giochi” e “Londra duemiladodici”. A reato si aggiunge reato se, alle parole chiave di questa lista principale vengono aggiunte parole come “medaglie”, “oro”, “argento”, “bronzo” e persino “estate”. Ma una semplice ricerca su Google consente di scoprire che, in realtà, al momento, decine di siti offrono merchandising non autorizzato vendendo prodotti e utilizzando termini “proibiti”. Fra queste, appunto, secondo il Daily Mail, anche la Party Pieces dei Middleton. E anche Pippa, secondo il tabloid scandalistico, sarebbe incriminabile, per aver messo sul suo blog The Party Times dei link ai prodotti venduti dall’azienda presieduta dalla madre Carole. Oltre cento oggetti, pubblicizzati dal banner dal titolo “Celebrate the games”, che ora saranno passati al setaccio da una apposita commissione del Locog. In realtà, gran parte di questi prodotti presentano solo la onnipresente bandiera britannica. Ma almeno una quindicina riportano impressi gli anelli olimpici, le medaglie oppure fotografie di famosi atleti del Regno Unito.

“Il 2012 è l’anno delle celebrazioni – si legge nel sito – e le Olimpiadi sono un evento che spicca! Abbiamo messo a vostra disposizione una fantastica offerta di oggetti per festeggiare, in modo che voi possiate celebrare al meglio Londra e questa spettacolare occasione”. E sul blog di Pippa, che evidentemente si è lasciata prendere dalla foga commerciale senza prendere precauzioni di sorta, si legge: “Non limitarti a guardare le Olimpiadi dal divano di casa, ma cogli l’occasione e vai a un party… Ispirati ai giochi e gioca in giardino con bambini e adulti. Usa per esempio il nostro ring toss game, ispirato ai cinque anelli olimpici”. Ce n’è abbastanza, secondo il Daily Mail, per essere incriminati. Rimane ancora da capire se ci sarà veramente una presa di posizione e una denuncia da parte del Locog. O se la fedeltà alla monarchia – e alle famiglie delle principesse acquisite – vincerà ancora una volta a Londra. L’autorità olimpica e l’azienda Party Pieces si sono, per il momento, rifiutate di commentare. Ma la saga continuerà sicuramente nei prossimi giorni, considerato che le pubblicazioni tabloid difficilmente mollano la presa.

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