Alle 14 dell’11 luglio c’ è stata la svolta: i siti internet con dominio “.it” hanno varcato i confini dell’Unione europea e hanno aperto ufficialmente le porte agli accenti. Una piccola rivoluzione ma sostanziale che permetterà di registrare domini come papà.it e caffè.it abbattendo così quelle limitazioni che in qualche modo hanno penalizzato alcuni grandi marchi per anni. Non solo: oltre agli accenti Registro.it, il sito gestito dall’Istituto di informatica e telematica del Cnr, permetterà la registrazione di domini contenenti caratteri non latini. Una scelta praticamente obbligata se si tiene conto del fatto che dei quasi 2 milioni e mezzo di siti internet regolarmente registrati, oltre il 60% non utilizza caratteri latini. Maurizio Martinelli, responsabile Servizi internet e sviluppo tecnologico dell’Iit-Cnr, ha commentato : “Questa doppia opportunità, tecnicamente definita Internationalized Domain Names (Idn), apre la possibilità di registrare un dominio con estensione .it letteralmente uguale a molti nomi e marchi oggi esclusi da una sorta di digital divide linguistico. L’introduzione dell’Idn mette il .it al passo con altri registri internazionali, promuove il dialogo interculturale e va incontro alle esigenze delle regioni italiane bilingue come Valle d’Aosta e Trentino Alto-Adige”. Sarà quindi possibile utilizzare per esempio caratteri d’uso frequente nella lingua francese e tedesca come la ç o la ß, permettendo di avere una corrispondenza più diretta ed efficace.

A questa novità di tipo stilistico, Registro.it ha inoltre ufficializzato l’apertura delle registrazioni a tutti paesi dello Spazio economico europeo (See) andando così ad aggiungere ai 27 stati dell’Ue anche Islanda, Norvegia, Svizzera, Liechtenstein ed eccezionalmente Repubblica di San Marino e Città del Vaticano. “Una svolta questa, – è stato il commento di Domenico Laforenza, direttore dell’Istituto di informatica e telematica del Cnr – che punta all’internazionalizzazione della targa .it ben oltre i confini dell’Unione Europea. Il prossimo passo riguarderà l’estensione degli Idn alle 23 lingue ufficiali dell’Ue, così da completare l’abbattimento delle frontiere linguistiche nella registrazione dei domini .it”.

Se da una parte questo provvedimento spalanca di fatto le porte all’arrivo di siti internet più fedeli ai marchi e agli argomenti trattati, dall’altra sarà inevitabile l’aumento esponenziale di truffe che potrebbero indirizzare gli utenti verso siti non ufficiali. Domenico Laforenza ha sottolineato proprio questo aspetto durante un’intervista rilasciata al Tg1: “A www.ragù.it bisogna fare attenzione, perché non mettere l’accento o mettere l’accento, punterà a siti diversi”.

 

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