Dopo l’annuncio dato in diretta da Enrico Mentana al termine dell’edizione serale del Tg La7, conferenza stampa per spiegare come è maturato e ciò che comporterà l’accordo che porterà Servizio Pubblico di Michele Santoro su LA7. Innanzitutto, l’approdo del giornalista salernitano nell’emittente di Telecom Italia Media è stato reso possibile dalla rinuncia alla garanzia di copertura da parte dell’editore. Il consigliere di Telecom Italia Media, Giovanni Stella, ha spiegato che la rete ha acquistato un prodotto superando l’ostacolo che aveva fatto naufragare la precedente trattativa con un contratto che prevede per Santoro “libertà editoriale”, ma anche la sua personale responsabilità per quello che comunica.

Servizio pubblico debutterà su La7dal 25 ottobre e “abbiamo tempo – ha spiegato in un collegamento con Enrico Mentana Michele Santoro – per pensare a qualche novità”. Secondo il giornalista, “con l’avvicinarsi della scadenza elettorale i talk show riprenderanno importanza, ma pensiamo anche a novità per renderlo più vicino al pubblico”. Novità, spiega Santoro, che riguarderanno anche il ricorso a documentari e forse a ricostruzioni cinematografiche. Il giornalista ha parlato di “un’esperienza straordinaria” riferendosi all’esperimento realizzato lo scorso anno con Servizio pubblico e ha rassicurato sul fatto che anche in questa edizione saranno presenti nel programma anche il giornalista Marco Travaglio e il vignettista Vauro. “E’ un esperimento di integrazione tra un grande network e una produzione indipendente”. 

Stella, poi, ha spiegato che in occasione del primo tentativo di portare Santoro a La7, “lui aveva espresso il desiderio di avere libertà editoriale senza assumersi la responsabilità per gli eventuali danni. Se evidentemente questa volta gli abbiamo concesso la libertà editoriale è perché lui ci ha dato indietro qualcos’altro”, ovvero la rinuncia alle garanzie. Stella ha anche aggiunto di non aver fissato obiettivi di ascolto: “Pago a seconda degli obiettivi che raggiunge – ha chiarito – ho stabilito una scaletta che credo mi consentirà di renderlo un programma redditizio”. Infine, Stella ha spiegato come si sia convinto della possibilità effettiva di portare Santoro a La7 grazie “all’esperimento che ha fatto su altri network in cui si è scisso il discorso della responsabilità del mezzo che manda in onda una trasmissione e l’altro soggetto”.

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