IL 30 giugno 2012 è stato approvato dal Consiglio comunale di Milano con 27 voti favorevoli e due contrari il Bilancio 2012 del Comune di Milano, al termine di una seduta che si è protratta per 22 ore, per non perdere il bonus di 30 mln di euro promesso dal Governo. ”Il bilancio appena approvato – ha commentato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia – è un segnale di equità e di attenzione verso chi sta subendo la crisi, siamo riusciti a limitare i danni che derivano dalle scelte del Governo”.

E’ proprio così? Difficile dirlo, visto che al momento e per tutta la discussione del Consiglio Comunale non è mai stata resa pubblica una bozza del preventivo di Bilancio per il 2012 e alcun documento illustrativo. Nessuno – e forse neanche qualcuno dei consiglieri – ha potuto prendere visione e informarsi sulle linee strategiche del bilancio e le scelte economiche che la nuova Giunta Pisapia si appresta a compiere. Un comportamento omertoso che fa a pugni con le dichiarazioni e le promesse fatte da Pisapia durante la campagna elettorale dello scorso anno a favore di una maggior partecipazione democratica e consultiva della cittadinanza.

Il Comitato metropolitano per l’Audit sul debito pubblico di Milano in una conferenza stampa di giovedì scorso 28 giugno (poco riportata sui media, ad eccezione de Il Fatto) non solo ha denunciato la scarsa trasparenza informativa ma ha presentato alcuni dati sul bilancio di cui con molta fatica è venuto a conoscenza. Questi dati, se confermati, sembrano andare nella direzione opposta alle dichiarazioni del sindaco. Ecco i punti critici:

  1. Si registra un forte aumento dei proventi derivanti dai servizi pubblici, importi che paghiamo noi, per giunta con un “peso” che cresce al decrescere del reddito individualmente percepito. Queste entrate extra-tributarie passano infatti dai 519,6 mln del consuntivo Pisapia2011 aben  926,2 mln del preventivo Pisapia 2012, con un incremento di 406,6 mln, pari al 43,9%. SI è discusso molto sui giornali delle aliquote IMU, ma nulla è stato detto su questo aspetto, già segnato dall’aumento del biglietto del tram.
  2. Dopo che nel consuntivo 2011, le spese per investimenti preventivate dalla precedente giunta Moratti sono crollati da 2.842,9 mln di euro a poco di 700 mln (due terzi della differenza corrispondono grosso modo al preventivo per la costruzione della Linea 4 della metropolitana, da Linate a San Cristoforo), nel preventivo 2012 di Pisapia esse risalgono nuovamente a 1.486,7 mln. Anche su questo punto manca, però, ogni partecipazione democratica alle relative scelte e soprattutto rimane il dubbio sul destino della Linea 4.
  3. Si rileva anche il pesante crollo dei dividendi delle partecipate, svaligiate dalla Moratti prima di perdere le elezioni del maggio 2011. L’effetto è che i dividendi previsti in preventivo Pisapia 2012 sono appena 44,5 mln, in luogo dei  247,5 mln registrati nel consuntivo Pisapia 2011 e dei 297 indicati nel preventivo Moratti 2011.
  4. Compare nel preventivo Pisapia 2012 una voce poco chiara, relativa a “interessi attivi” per 432,6 mln, che ipotizziamo conteggi al suo interno tutti in una volta i 415,6 mln dell’accordo sui derivati, che, da altre fonti, parrebbero invece da dividere in quote annue da circa 40 mln ciascuna.
  5. Riguardo ai bilanci delle società partecipate, parecchio clamore ha suscitato l’intenzione dell’Assessore al Bilancio Tabacci di vendere la partecipazione della SEA, la società che gestisce gli aeroporti. Vogliamo ricordarela SEAper triennio 2010/2012 assicura dividendi pari a 58 mln su un valore di 709,3, ovvero l’8,2% circa, in confronto a un rendimento medio delle altre partecipate pari a circa il 5,3%.Non vi è nessuna ragione economica per alienarsi una simile gallina dalle uova d’oro, a meno che non ci siano interessi privati particolari, sui quali non a caso sta indagando la magistratura.

Se si tagliano senza problemi quasi 800 mln tra spese correnti e in conto capitale, come si fa a dire che i soldi non ci sono per un welfare comunale aggiuntivo di costo presumibile intorno ai 150 mln? Come si fa a dirlo se già solo intervenendo in ridistribuzione con l’addizionale IRPEF ela IMUseconda casa si potrebbero introiettare in aggiunta circa 356 mln l’anno?

Avete sentito parlare di tutto ciò? Che risponde Tabacci? Per questo il Comitato metropolitano per l’Audit ha chiesto un confronto aperto e pubblico all’Amministrazione Pisapia. Attendiamo, non molto fiduciosi, una risposta.

Articolo Precedente

Spending review, tagli nel pubblico. Sindacati in rivolta: “Pronti allo sciopero”

next
Articolo Successivo

A giudizio per le firme false, ma “Firmigoni” resta al suo posto

next