Caffè Vergnano 1882, storica azienda torinese, potrà continuare a produrre le sua capsule compatibili con il sistema Nespresso. Il tribunale di Torino non ha accolto le richieste della Nestlè di proibire a Caffè Vergnano qualsiasi attività di produzione, commercializzazione e promozione delle capsule Espresso1882. Nel febbraio scorso Nestlè ha avviato un procedimento d’urgenza contro Caffè Vergnano, denunciando la presunta contraffazione dei propri brevetti sul sistema Nespresso da parte dell’azienda torinese e l’uso illegittimo del marchio Nespresso, in quanto sulle confezioni di capsule per caffè espresso dell’azienda piemontese, veniva precisato che le capsule Espresso1882 erano “compatibili con le macchine Nespresso”. La Nestlè chiedeva inoltre al giudice di autorizzare il sequestro di tutte le capsule di Vergnano, delle loro confezioni e di ogni materiale pubblicitario.

Caffè Vergnano, difesa dall’avvocato Fabrizio Jacobacci, ha ottenuto una decisione del tribunale di Torino che ritiene non sussistente la contraffazione dei brevetti Nestlè, né la contraffazione del marchio “Nespresso” in quanto – spiega la società in una nota – il marchio Espresso1882 ha una sua peculiare originalità.

L’azienda torinese quindi potrà continuare a produrre le sua capsule compatibili con il sistema Nespresso, a patto che venga modificata la definizione sulle confezioni e sui materiali di comunicazione, provvedimento già preso dall’azienda torinese. Il tribunale di Torino ha infatti vietato l’uso della descrizione “compatibile con le macchine Nespresso” che Vergnano ha quindi sostituito con “capsule compatibili con le macchine Citix, Lattissima, Pixi ed Essenza, di produzione Nespresso”.

“Il tribunale ha stabilito che non c’è contraffazione – dichiara l’avvocato Jacobacci – perché i brevetti di Nestlé non hanno ad oggetto una capsula, ma piuttosto un sistema nel quale è ricompresa anche una capsula. Peraltro le capsule Vergnano sono tecnicamente diverse da quelle della Nespresso, con un proprio brevetto, ma compatibili con le macchine Nespresso. In sintesi la Vergnano ha le proprie macchine del caffè con le proprie capsule che però sono compatibili anche con quelle della Nespresso”.

“E’ un precedente importante – spiega l’avvocato Jacobacci – perché insegna come sia possibile, per chi si arma di buona volontà ed è disposto a investire in ricerca e sviluppo, progettare e produrre capsule economiche, commerciabili e funzionanti”. Un precedente importante che però manca di un ultimo passaggio definitivo visto che la multinazionale Nestlè ha già citato Vergnano in una causa di merito, e non in un procedimento d’urgenza, con tempi tecnici più lunghi quindi “la Vergnano nel frattempo potrà commercializzare le proprie capsule ma – conclude Jacobacci – siamo fiduciosi che l’esito della causa di merito sarà lo stesso, anche perché il motivo del contendere è il medesimo”.

Una decisione storica che apre le porte ad un nuovo mercato e alla liberalizzazione del segmento, paragonabile, come portata, alla cartucce compatibili delle stampanti. Un precedente unico che potrebbe stravolgere il mercato del caffè espresso con una “liberalizzazione di fatto”, dopo la vittoria di “Davide contro Golia”.

Articolo Precedente

Scuola per giudici ‘padani’ a Bergamo, dal ministero della Giustizia un no definitivo

next
Articolo Successivo

Usura e ‘ndrangheta, storia di un imprenditore milanese picchiato in diretta

next