Milano conclude la giornata contenendo le perdite ma rimanendo sempre in terreno negativo. Aveva aperto in forte ribasso (-1,15%)  a 13.595 punti e finisce dimezzando le perdite, con il Ftse Mib che si attesta a 13.662,8 punti, il -0,65 per cento, mentre l’All share ha registrato un -0,68 per cento a 14.612 punti. A pesare sopratutto il comparto industriale nel giorno in cui l’Istat ha diffuso i dati sulla fiducia dei consumatori scesa ai minimi dal 1996: Impregilo (-2,3%), Finmeccanica (-1,9%), Buzzi (-1%). Giu’ anche il settore auto: Fiat (-0,4%), Fiat Industrial (-3,6%), Pirelli (-2%). In controtendenza il titolo Ansaldo (+1,1%), data come possibile candidata al delisting. Chiusura in rosso anche per tutte le altre piazze del Vecchio continente con l’eccezione di Madrid. Le Borse europee continuano quindi a scontare l’effetto Moody’s che ha acceso un spia rossa su quindici banche globali.

I mercati restano nervosi nonostante il vertice a quattro di Roma si sia concluso con un’intesa sul rilancio della crescita e dell’occupazione. L’indice Ftse 100 a Londra cede lo 0,95% a 5.513,69 punti, il Cac 40 di Parigi arretra dello 0,75% a 3.090, 90 punti e il Dax 30 di Francoforte perde l’1,26% a 6.263,25 punti. La Borsa spagnola invece segna un buon +1,40 per cento.

Per quanto riguarda lo spread, sebbene il differenziale fra Btp e Bund abbia conosciuto in quest’ultima settimana un calo compreso fra gli 80 e i 50 punti passando da picchi di 490 punti a ribassi vicini ai 400 punti, oggi è tornato a salire raggiungendo 437 punti ma termina la giornata a 422 punti. 

Proseguono in rialzo le Borse Usa, dopo che ieri il Dow Jones ha subito la sua seconda maggior perdita giornaliera da inizio 2012. Il rally di stamani è dovuto anche alla forte caduta dei mercati azionari di ieri, provocato da dati deludenti sul settore manifatturiero. La Fed di Philadelphia ha comunicato ieri che l’attività manifatturiera nella regione è caduto in territorio negativo a -16,6 in giugno, il livello più basso da agosto 2011, da -5,8 in maggio. In più, l’agenzia di rating Moody’s ha annunciato tagli delle valutazioni delle 15 maggiori banche mondiali dopo la chiusura dei mercati ieri. Cinque banche statunitensi sono state colpite, Bank of America, Morgan Stanley, Citigroup, Goldman Sachs and JpMorgan. Il Dow Jones guadagna lo 0,45% a 12.628 punti, il Nasdaq lo 0,61% a 2.876 punti.

Chiudono la settimana in calo le principali borse di Asia e Pacifico, frenate dai dati Usa della vigilia, peggiori delle stime degli analisti, e dalla spia rossa accesa appunto da Moody’s su quindici banche globali. Deboli anche i grandi esportatori, dopo il calo registrato dalle vendite di prodotti asiatici negli Stati Uniti. Tokyo ha chiuso a -0,29%, negative ma ancora in corso Hong Kong -1,21% e  Shanghai -1,40%. Taiwan -0,78%, Seul -2,21%, Sidney, -0,96%, Mumbai -1,16% (seduta in corso), Singapore -0,49%, Giakarta -0,81%, Bangkok -0,93%.

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