Ciascuno ha le sue geografie. Accanto a quelle fisiche e politiche c’è qualcuno, come il sottoscritto, che per deformazione congenita e professionale ha in testa e nel cuore tante geografie musicali, ampliatesi e stratificatesi nel corso di un paio di decenni di concerti, di dischi ascoltati, di trasferte, di persone incontrate. Purtroppo, per dirla alla Mike Davis, in questo specifico caso le geografie musicali coincidono con le geografie della paura. L’epicentro delle forti scosse sismiche che dal 20 maggio scorso hanno sconvolto la vita di tanti cittadini emiliani è situato infatti nella bassa modenese, dalle parti di Finale Emilia.

Chi ha in testa altre geografie forse non sa che quelli sono territori da lungo tempo fertilissimi anche da un punto di vista musicale. Sono ormai una quindicina d’anni che mi capita di andare nella bassa reggiana, modenese, ferrarese, zone in cui probabilmente non avrei mai messo piede se persone appassionate ed intraprendenti come Tizio (Bob Corn) e la sua Fooltribe non avessero iniziato ad organizzare, nelle campagne della Padania più profonda, una serie di festival (Musica nelle Valli in primis) e concerti di altissima qualità. Non tutti sanno che in quei posti un po’ sperduti, fuori dalle grandi rotte, fra la via Emilia e il west, hanno offerto prove assolutamente indimenticabili eccellenti artisti di livello internazionale come Black Heart Procession, Arab Strap, El Guapo, Cerberus Shoal, Songs Ohia, David Grubbs e tanti tanti altri.

Se lasciamo per un momento da parte questi nomi altisonanti e ci concentriamo sul tessuto sociale locale occorre ricordare che quell’area è anche la casa di tante band, tanti musicisti che in quei luoghi vivono, lavorano, suonano. Il Circolo Musicale Lato B di Finale Emilia, fondato più di trent’anni or sono, è un laboratorio dotato di sei sale prova, un catalizzatore di band in cui si son fatte le ossa generazioni di musicisti e di gruppi di una zona ad alto tasso musicale. Oltre ad essersi sempre autogestito ed autofinanziato il Circolo ha una tradizione concretamente solidale, testimoniata da diverse raccolte fondi a favore di territori martoriati dalla guerra, come la Bosnia ed il Kosovo, e dal sisma, come nel caso dell’Aquila. In seguito ai gravi eventi del maggio scorso è proprio la sede del Lato B ad aver bisogno di un aiuto da parte di tutti poiché lo stabile è stato gravemente danneggiato dalle scosse di terremoto, la sua vecchia struttura ha numerosi punti di cedimento e non è più agibile.

Alcune realtà attive nella zona come Igloo Collective, Associazione Friction, Associazione Akkatà, Mumbleduepunti, Fienile Circus hanno pensato che il modo migliore per contribuire economicamente alla ricostruzione del circolo musicale fosse quello di organizzare un grande festival cui partecipasse buona parte del gotha dell’indie-rock emiliano. Detto fatto. Il festival si chiama Abbassa! ed il suo spirito è tutto racchiuso nell’efficace slogan “heart-quake”: un gioco di parole in cui il termine che in inglese serve ad indicare il terremoto, earthquake, viene tramutato in uno slancio di generosità che potremmo tradurre come un sussulto del cuore per nobili fini. Il ricavato verrà infatti totalmente devoluto in favore della Causa.

Il festival si svolgerà domenica 24 giugno, dalle ore 16 alle ore 24, a Bosco Albergati, in via Lavichielle 6, a Cavazzona di Castelfranco Emilia (Modena). Sul palco Heart suoneranno She Said Destroy, The Crazy Crazy World of Mr. Rubik, Three in One Gentleman Suit, Cut, Gazebo Penguins, Julie’s Haircut, Giardini di Mirò, A Toys Orchestra. Sul palco Quake vi saranno Ed, Three Lakes, Welcome Back Sailors, Forty Winks, Bob Corn, Lo Stato Sociale, Beatrice Antolini, Boxeur the Coeur. Ingresso 10 euro. Spesi bene.

Articolo Precedente

PerAspera, il teatro all’aperto di Bologna tra danza, installazioni e work in progress

next
Articolo Successivo

Emilia Romagna Festival celebra il minimalismo con Michael Nyman

next