Dopo mesi di annunci, anche Bologna ha ufficialmente la sua sede Dia. La nuova sede inaugurata questa mattina avrà competenza su tutta l’Emilia Romagna, sara’ diretta dal maggiore dei carabinieri Giuseppe Vecchia e dipendera’ dal centro Dia di Firenze. Il procuratore distrettuale antimafia Roberto Alfonso, intervenendo ieri alla presentazione del rapporto Ciconte sulle presenze mafiose in regione, ha spiegato che “sarà immediatamente operativa”.

Da oggi la sede è attiva negli uffici in via Battistelli 2, vicino Porta San Felice. Il Comune di Bologna, infatti, ha concesso per quattro anni un immobile, ex sede di uffici comunali, libero dal luglio 2008 e che il Comune aveva provato a vendere lo scorso novembre, ma senza successo. Si tratta di una sede di 500 metri quadrati. L’assegnazione della sede è gratuita, con un risparmio di circa 62 mila euro all’anno.

Numerose le autorità, i vertici giudiziari, amministrativi e delle Forze di Polizia del capoluogo emiliano, presenti al taglio del nastro da parte del Prefetto di Bologna ed alla benedizione del Cappellano della Polizia di Stato, Padre Domenico. ”La cerimonia – è scritto nella nota diffusa alla stampa – è stata anche l’occasione per fare un punto della situazione sulla criminalità organizzata nella Regione e sugli obiettivi che si pone la nuova articolazione Dia nella costante azione di contrasto alla criminalità organizzata, nelle sue diversificate manifestazioni criminali che inquinano la societa”’.

Così nel Nord Italia, dopo Milano, Torino, Genova, Padova, Trieste e Firenze, è la volta di Bologna. Il procuratore Alfonso ha ringraziato “il ministro Cancellieri che ha reso possibile aprirla in sei mesi, probabilmente favorita nella comprensione dell’importanza della Dia a Bologna dall’aver svolto il ruolo di commissario straordinario della città: la sede sarà operativa da oggi, ma con metà dell’organico previsto, che si prevede di completare entro la fine dell’anno”.

La decisione dell’apertura è stato un regalo natalizio del Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri che nel dicembre 2011 nel corso della riunione del Comitato Nazionale dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica al Viminale prese la decisione di istituire una sede della Direzione investigativa antimafia a Bologna.

Inizialmente si era parlato di collocare gli uffici Dia in via Barontini, dove attualmente si trovano gli uffici dei giudici di Pace. Una scelta che avrebbe portato qualche problema logistico, con la sottrazione di troppo spazio ai giudici di Pace. Così si è arrivati all’accordo per via Battistelli.

La Dia che sarà competente sull’Emilia Romagna sarà un’articolazione della Dia di Firenze, ma con una struttura autonoma. Inizialmente sarà composta da circa dieci agenti, scelti tra le diverse forze dell’ordine, per arrivare ad un totale di 27 uomini tra polizia, carabinieri, guardia di finanza.

La Direzione investigativa antimafia è un tassello fondamentale per la lotta alla criminalità organizzata in Emilia Romagna. La sezione, oltre ad avere una certa importanza investigativa, ha anche il significato simbolico di riconoscere ufficialmente la presenza di infiltrazioni mafiose in regione ed evidenzia la necessità di contrastarle con tutti i mezzi possibili.

A Bologna è già presente la Dda, la Direzione Distrettuale Antimafia, composta da magistrati. Un gruppo di pubblici ministeri specializzati, che lavora su notizie di reato nell’ambito di reati di mafia. Ma ora, con l’introduzione della Dia, il vero volto investigativo della Dda, sarà possibile fare ricerche sui reati che spesso vengono scoperti da Direzioni Investigative antimafia del Sud. Un utile strumento per prevenire anche reati di stampo mafioso. Un serbatoio di ricerca di illeciti e di osservazione.

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