Purtroppo si sono rivelate giuste le previsioni su possibili incidenti in occasione della partita tra Polonia e Russia questa sera a Varsavia. Già dal tardo pomeriggio sono cominciati scontri e tafferugli per le strade della capitale della Polonia. Almeno 130 persone sono state arrestate e altre 10 sono rimaste ferite (tra questi un poliziotto polacco). I disordini sono avvenuti mentre i tifosi russi, scortati dalle forze dell’ordine, stavano raggiungendo lo stadio. 

Per arginare la situazione e disperdere le tifoserie venute a contatto la polizia ha usato cannoni ad acqua e gas lacrimogeni. Gli incidenti si sono verificati mentre i tifosi russi erano diretti allo stadio per assistere alla partita. Alcuni teppisti mascherati hanno cominciato a lanciare petardi e fumogeni contro il corteo dei russi – che oggi festeggiavano la ricorrenza (1991) della nascita della Federazione – dando così origine a una rissa. Il tempestivo intervento delle forze dell’ordine è riuscito a dividere le due fazioni, ma non a debellare definitivamente le violenze. I media locali hanno riferito che, alla luce delle violenze registratesi oggi, il presidente russo Vladimir Putin ha incaricato il suo consigliere Mikhail Fiedotov di mettersi in viaggio per Varsavia.

“Bisogna allentare la tensione e non permettere altri incidenti”, ha riferito Fiedotov ai media russi prima di partire. Il corteo dei russi, autorizzato dalle autorità municipali, era stato attaccato dagli hooligan polacchi che, nonostante la massiccia presenza delle forze d’ordine, hanno lanciato petardi e fumogeni provocando feriti e danni. La calma è stata ristabilita dopo una ventina di minuti e il corteo ha potuto raggiungere lo stadio nazionale, dove in serata era in programma la partita fra le nazionali di Russia e dei padroni di casa della Polonia. L’inno russo è stato lungamente fischiato.

Prima della marcia, organizzata in concomitanza con la loro festa nazionale i russi sventolavano la bandiera della federazione e cantavano “Siamo venuti per vincere”, si sono riuniti sul lato sinistro del fiume Vistola e la marcia ha attraversato il ponte per raggiungere lo stadio che si trova sul lato destro del fiume. La tensione e gli scontri hanno creato panico nelle vicinanze dello stadio. Solo quando la polizia ha riportato la calma la gente è tornata a mettersi in fila per entrare allo stadio.

Per garantire la sicurezza in città la Polizia ha impiegato tutte le 10 mila unità di reparti speciali. Gli organizzatori hanno fatto sapere che per la partita odierna quasi dieci mila biglietti sono stati venduti ai russi, mentre allo stadio – che può accogliere fino a 58mila spettatori – vi saranno oltre 40 mila polacchi. Gli incidenti di oggi arrivano a due giorni dagli incidenti provocati al termine della partita fra Russia e Repubblica ceca. In quell’occasione la Federcalcio russa aveva subito un’’ammonizionè da parte dell’Uefa.

I precedenti e i timori per il futuro. A Poznan si erano invece verificati gli ultimi incidenti, cominciati nella notte tra sabato e domenica, prima del match tra la Croazia e l’Irlanda del Trap: entrambe prossime avversarie dell’Italia nel Gruppo C. Verso l’una di notte in un bar nella centrale piazza di Poznan si è scatenato l’inferno tra tifosi croati e irlandesi. La rissa si è subito allargata anche ai locali, che hanno partecipato in forze: sono volati calci, pugni e poi anche sedie e bottiglie. La polizia, accorsa in tenuta antisommossa, ha arrestato 14 persone: 10 polacchi, 3 irlandesi e 1 croato.

Sempre domenica, e sempre nella stessa città, nel tardo pomeriggio, poco prima della partita tra Croazia e Irlanda in programma alle 20, ancora incidenti: la polizia ha fermato un tifoso croato sotto un porticato della piazza centrale di Poznan e ha pensato bene di portarlo via attraversando la piazza invece che allontanandosi da un’uscita laterale. I tifosi croati presenti hanno quindi assaltato la polizia nel tentativo di liberare il loro compagno, anche qui sono volati calci, pugni e qualche bicchiere, prima che l’intervento di un contingente più numeroso di poliziotti a cavallo riportasse l’ordine.

E giovedì, manco a dirlo a Poznan, si gioca Italia-Croazia. Il Viminale ha già lanciato l’allerta, avvisando che un nutrito gruppo di 250-300 tifosi croati sarebbe pronto a cercare lo scontro con gli italiani. I motivi vengono individuati nell’estrazione politica di estrema destra della tifoseria croata (non che gli Ultras Italia, il gruppo di tifosi al seguito degli azzurri abbia idee politiche differenti, anzi) e nell’occasione per regolare i conti sulla questione delle foibe. Se i 6mila biglietti a disposizione dei croati sono già andati a ruba, molti dei 6mila a disposizione degli azzurri sono invece rimasti invenduti. Le polizie italiana e croata, fa sapere il Viminale, stanno lavorando a stretto contatto per isolare i (ben noti) violenti da entrambe le parti e impedire che nascano problemi.

E sempre a proposito di incidenti, la Uefa ha aperto “un procedimento disciplinare nei confronti della Russia per condotta impropria dei suoi tifosi” per i fatti di Breslavia: ovvero il pestaggio dei quattro stewards (uno in particolare) da parte di un gruppo di hooligans avvenuto venerdì, il giorno di Russia-Repubblica Ceca e dell’inizio ufficiale di Euro 2012. Domani la decisione dell’Uefa, che esaminerà testimonianze e filmati: probabile una multa di qualche decina di migliaia di euro. Ma intanto si gioca Polonia-Russia, la partita considerata più ad alto rischio dell’intero torneo, in programma stasera a Varsavia.

Senza addentrarsi in rivalità geopolitiche che risalgono ad epoche di imperi ottomani e prussiani – e che non sono state certo sopite dalla spartizione dell’Europa decisa a tavolino a Yalta, fino a riemergere prepotentemente con il curioso incidente aereo in cui è morto due anni l’ex presidente polacco mentre si recava in Russia a commemorare il massacro di Katyn – il livello di tensione è altissimo. In città ci saranno oltre diecimila agenti chiamati a ‘contenere’: da una parte le decine di migliaia di cittadini russi che, approfittando del giorno di vacanza per una festività nazionale, si riverseranno in Polonia per seguire la nazionale, con o senza biglietto; dall’altra i tifosi locali che già hanno ribattezzato il match come “il nuovo miracolo di Vistola”, in omaggio alla Battaglia di Varsavia dell’agosto 1920 che li vide capaci di resistere all’invasore sovietico.

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