Ci sono quelle che io chiamo genericamente “belle persone”.

Julia “Butterfly” Hill è una di quelle. Visse 738 giorni su una grande sequoia millenaria nel nord della California per impedirne l’abbattimento. Visse 738 giorni su una piattaforma di un metro per due a più di 50 metri di altezza. Visse 738 giorni, con tutti i tipi di tempo, dal sole alla pioggia, al vento, alla neve. La sua forza di volontà era più grande delle intemperie ed era più forte delle minacce che subiva da parte della compagnia che voleva procedere al taglio.

Julia e Luna (il nome della sequoia) diventarono un tutt’uno. Julia si modificò persino nelle mani e nei piedi a forza di arrampicarsi sulla creatura che tanto amava.

Julia scese solo il 18 dicembre 1999, dopo che la compagnia si impegnò non solo a non tagliare Luna, ma neanche le altre sequoie nel raggio di circa 60 metri. Era salita il 10 dicembre 1997.

Julia mi ricorda il movimento Chipko in India, in cui (anche qui) proprio le donne abbracciavano gli alberi perché non venissero abbattuti.

La Terra è madre e sono spesso le donne a difenderla con più determinazione.

 

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