La Commissione Europea ammonisce l’Italia per quanto riguarda la lotta all’evasione fiscale. Una lotta definita “insoddisfacente“. Da Bruxelles ci ricordano che servono  “ulteriori, risolute azioni” per quella che è ritenuta in ambito comunitario una “sfida chiave” per l’Italia. Le raccomandazioni dell’Ue ribadiscono l’esigenza di conti in ordine: “L’Italia deve applicare pienamente l’ambiziosa strategia di consolidamento dei conti pubblici messa in campo”. La Commissione osserva che su questo fronte permangono rischi derivanti dall’implementazione delle misure previste e da variabili macroeconomiche come crescita e interessi. 

Negli ultimi mesi, secondo l’Ue, l’Italia ha risposto in maniera “ampia” e “determinata” all’esigenza di mettere in sicurezza i conti pubblici e affrontare le sue debolezze strutturali. Ma ora, aggiungono i commissari europei, è cruciale la “corretta implementazione” delle riforme. Nella nota diffusa, si legge che Roma “sarà in grado di raggiungere l’obiettivo di medio termine del pareggio di bilancio in termini strutturali entro il 2013, un anno prima rispetto a quanto raccomandato nel 2011″. Poi la Commissione continua: “L’azione determinata dell’Italia in termini di risanamento, ha riguardato un ampio spettro di settori, tra cui la tassazione, le pensioni, la concorreza nel mercato dei servizi e dei prodotti, l’ambiente delle imprese, l’efficienza della pubblica amministrazione e, di recente, il mercato del lavoro”.

L’altro consiglio che la Commissione rivolge all’Italia è di impegnarci di più per l’occupazione femminile e giovanile: “In Italia il livello di disoccupazione tra le donne e i giovani è troppo elevato. Resta inoltre aperta la piaga del lavoro nero“. Bruxelles promuove poi come “sufficientemente ambiziosa” la riforma del mercato del lavoro. 

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