“Le celebrazioni del 2 giugno si faranno, ma in modo sobrio, in ricordo delle vittime” del terremoto in Emilia. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano risponde a un’idea nata dal basso subito dopo il sisma e montata sui social network: annullare la parata militare della Festa della Repubblica, e devolvere il denaro risparmiato ai terremotati. L’idea ha già convinto una buona fetta del mondo politico. E se per la Lega nord la rinuncia non è un grande sacrificio, assai meno scontata l’adesione arrivata dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, estrazione An. Per l’annullamento spingono l’Italia dei Valori, che in parallelo chiede al papa di rinunciare al suo viaggio a Milano nello stesso finesettimana,  il leader di Sel Nichi Vendola, i Verdi. Anche se il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo gela gli entusiasmi: “Immagino che molte delle spese siano state già fatte”, ha affermato a margine della presentazione del progetto “Legalidea”, ma “domani parleremo del terremoto al Consiglio dei ministri”. La stima che circola sul costo della celebrazione è fra i 3 e i 5 milioni di euro. 

Il passaparola su twitter (hashtag no2giugno) è iniziato poco dopo la notizia del sisma e delle sue vittime, ed Emergency ha invitato i suoi sostenitori a sollecitare sul tema proprio il presidente Napolitano. Il Popolo Viola annuncia di aver raggiunto circa 8mila adesioni in un’ora. Proprio su twitter è arrivata la presa di posizione di Alemanno: ”Ho visto le immagini scioccanti del terremoto. Spero che la parata del 2 giugno sia annullata per destinare quei soldi ai terremotati”. La Lega nord si è affidata a una più tradizionale dichiarazione dei capigruppo di Senato e Camera, Federico Bricolo e Gianpaolo Dozzo: ”In questo momento di grande dolore e difficoltà riteniamo opportuno e doveroso destinare ai territori colpiti, tutte le risorse già programmate per la parata e le altre celebrazioni collegate al 2 giugno”. 

Dopo l’informativa del governo alla Camera, il deputato dell’Idv Antonio Borghesi ha avanzato la stessa proposta e ha chiesto anche Benedetto XVI (chiamato per errore Benedetto XIV) “rinunci per lo stesso scopo al suo viaggio a Milano, che si dice costerebbe alle casse pubbliche 10 milioni di euro”. Aggiunti ai “5 milioni” di costo previsto per la parata, le risorse sbloccate sarebbero pari a “15 milioni di euro”. In un lungo comunicato, il leader di Sel Nichi Vendola ha rilanciato “un appello sull’inopportunità di festeggiare alcunché in questi giorni: ogni festeggiamento anche per la Festa della nostra Repubblica a partire dalla parata militare, in queste ore rischia di stridere con la realtà dura e drammatica con cui si stanno misurando migliaia di persone”. 

Dal Pdl, al momento, si registrano poche prese di posizioni personali in favore dell’annullamento delle celebrazioni del 2 giugno, come quella della deputata Manuela Repetti. Famiglia Cristiana aderisce all’appello “per risparmiare, certo -spiega una nota del settimale dei Paolini- ma soprattutto per lanciare un segnale di sobrietà e di condivisione del dolore di coloro che piangono i propri cari vittime del terremoto”.

Il sommovimento che ha provocato l’intervento serale del presidente della Repubblica: “A fine settimana celebreremo il 2 giugno, e lo faremo sobriamente in memoria delle vittime del terremoto in Emilia Romagna”, ha annunciato nel corso di una cerimonia a Gemona del Friuli. Perché “la Repubblica deve confermare la sua forza e la sua serenità, e lo faremo per sottolineare che saprà vincere le grandi sfide che ha di fronte”.

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