A noi piace ricordarla rinchiusa nel bagagliaio di un auto, avvinghiata a un George Clooney appena evaso di prigione, in quello straordinario glamour autoriale che fu Out of sight, diretto da Steven Soderbergh. Invece, Jennifer Lopez, 43 anni, dal ghetto portoricano di New York, ogni tre quattro anni, più che darsi al cinema da vera star, ricade nel trappolone musicale.

Regina assoluta di un pop commerciale fatto di percussioni ed elettronica, ammiccamenti da palco e video Mtv, suono tipico dei favolosi anni novanta, da condividere con Ricky Martin e le Spice Girls, la senorita di Porto Rico ricaccia ogni velleità recitativa e preferisce recitare la sua musica sul palco. In vesti, anche se poco svestita, di cantante la vedremo per la prima volta in Italia all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna) l’11 ottobre 2012.

Un evento di quelli epocali, anche se un po’ in ritardo rispetto ai tempi di massimo fulgore commerciale di J.Lo. Basta ricordare che nel 1999 con l’album d’esordio On the 6 (dentro c’è Let’s get loud, scritto da Gloria Estefan, che è pietra miliare del pop made in Lopez) si arriva a 9.500.000 copie vendute e nel 2001 con J.Lo si toccano i 12 milioni. A cavallo del nuovo del secolo la Lopez è una sorta di brand imitato ed imitabile, spettacolarizzante e ballereccio (Britney l’ha copiata ed è esplosa in un amen), contraddizione culturale e linguistica assoluta di un’America impaurita dagli immigrati centroamericani tanto da erigere barriere tra il Messico e la California.

J.Lo, poi, sensibile com’è alle cause umanitarie si perfino spesa in prima persona, come attrice, nel film Bordertown (2006) di Gregory Nava sul dramma delle donne assassinate dai narcotrafficanti a Ciudad Juarez. Sembra una sciocchezza, ma la Lopez alle origini latine ci tiene e non poco. Tanto che il rebirth musicale, dopo la ciucca dei milioni di copie vendute, passa sia da un album discutibile come Brave (2007) ma anche da un più casalingo e tradizionalista Como ama una mujer (2007), senza dimenticare il coevo film El cantante (2006), dove si fa ritrarre in scene di vita familiare portoricana con il marito (già ex) Marc Anthony (alias il cantante portoricano Hector Lavoe) nella parte della moglie Puchi.

Fermo restando che i fasti d’inizio secolo sono un lontano ricordo, attenuati dal successo economico proveniente da linee di abbigliamento e profumi, J.Lo arriverà a Casalecchio di Reno dopo aver fatto partire il Dance Again World Tour a Panama City il prossimo 14 giugno, poi 7 show in Sud America e 19 date attraverso il Nord America.

L’occasione è ghiotta per un revival completo e per l’approfondimento dell’ultimo album Love?, rigorosamente con punto interrogativo che ha la sua hit radiofonica in On the floor e un pezzo da urlo come Papi, il cui video riporta in auge la camminata sculettante di Jennifer con pantaloncini inguinali e una ridda di uomini che per correrle dietro si scontrano a morte l’uno con l’altro in mezzo alla strada.

Evento in tutti i sensi perché i prezzi sono parecchio esosi, da pranzo di gala: 120 euro per la Tribuna Gold, 90 per quella numerata e ben 45 euro per stare in piedi. Le prevendite, si paga il costo aggiuntivo of course, iniziano dalla mattina del 23 maggio.

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