La buona notizia è che il 90% di chi lavora a Wall Street dovrebbe essere normale. La cattiva notizia è che il 10% rimanente sono psicopatici. La buona notizia è che ogni tanto ne salta fuori qualcuno, come Jamie Dimon, l’amministratore delegato di Jp Morgan che ha perso 2 miliardi di dollari in tre mesi. La cattiva notizia è nelle banche più sei psicopatico e più fai carriera. Oggi, martedi, all’assemblea degli azionisti, Dimon doveva cercare di spiegare cos’era successo con la sua faccetta umile, tirata fuori per l’occasione, ma per ora si è ben guardato dal prendersi una qualsiasi responsabilità per ciò che è accaduto.

Dimon ha tutte le caratteristiche ideali per fare il banchiere di successo: è intelligente, affabile, socievole, completamente privo di sentimenti nei confronti delle altre persone, bugiardo e propenso a rischiare tutto in una sola puntata alla roulette. Peccato che l’elenco delle qualità che fanno il finanziere di successo coincida con quello che i medici chiamano una personalità psicopatica. Di solito, gli psicopatici si fanno notare perché si esibiscono in comportamenti violenti senza ragione, per esempio, afferrano un accetta (come faceva il protagonista del film “American Psycho”) e cercano di risolvere così i disaccordi con la moglie su cosa guardare in televisione dopo cena.

Quelli sono gli psicopatici sfigati: gli psicopatici di buona famiglia vanno a lavorare a Wall Street o nella City di Londra, dove le loro inclinazoni alla violenza si esercitano nella forma di manipolazione del cosiddetto spread e di scommesse sui Credit Default Swaps. Che poi qualche decina di milioni di pensionati greci, spagnoli e italiani debbano frugare nei cassonetti per trovare qualcosa da mangiare non è affar loro. Dimon era considerato il banchiere americano n. 1, quello più pagato (23 milioni di dollari nel 2011) e quello che era passato indenne attraverso la tempesta finanziaria 2008-2009.

Come ha giustamente scritto il critico William Deresiewicz sul New York Times, bisognerebbe chiedersi a cosa servono le Business Schools (e i nostri Master in Economia): ci si insegna a derubare vedove e orfani? A schiaffeggiare i poveracci? A corrompere i politici? A ingozzarsi di denaro pubblico?

Il caso Jp Morgan ha resuscitato il dibattito sulla regolazione delle banche negli Stati Uniti ma probabilmente sarebbe più efficace togliere l’incarico ai sonnolenti organi di controllo e passare direttamente la faccenda agli psichiatri: tutti gli amministratori delegati colti a dire “Non ne sapevo niente” dopo un disastro potrebbero automaticamente essere inviati in apposite cliniche di montagna, dotate di stanze imbottite, prive di telefono e di connessione internet. Da lì, sarebbe più difficile mandare la Grecia in fallimento.

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