Il reato, in se, è di una banalità sorprendente. Fa parte di quelle truffe che, con frequenza impressionante, funzionari del servizio pubblico attuano in assoluta e autonoma solitudine da controlli e procedure. Due o tre funzionari di una Asl (in questo caso Pavia) scoprono che, quando i pensionati deceduti non hanno eredi, è giochetto da ragazzi coinvolgere qualche amico o parente, fare qualche autocertificazione, produrre copia di una carta di identità e incassare quello che Inps o Asl dovevano al pensionato (indennità di accompagnamento, arretrati pensionistici, tfr, o altro) e vivere tutti felici e contenti.

Banale, si dirà. Non tanto perché in questo meccanismo si è accertato che, fino ad ora, coinvolti dai tre funzionari vi sono oltre 400 o 500 bravi cittadini della laboriosa Pavia, incensurati e milite esenti che, senza battere ciglio, si sono improvvisati truffatori offrendo la loro collaborazione.

Lasciamo perdere i funzionari e le falle di un servizio pubblico che è corrotto tanto quanto la politica.

Concentriamoci sul cittadino qualunque che, quando gli è offerta la possibilità di arricchirsi illecitamente, non sempre ma più di quanto si pensi, passa con grande disinvoltura la linea della illegalità abbagliato dall’idea di mettersi in tasca quattrini senza una sola goccia di sudore.

Per una questione statistica molti di questi 500 cittadini avranno parlato malissimo della politica ladra e inconcludente di questi anni anche se, viene il dubbio, che il parlarne male serva ad assolvere e purificare, principalmente, se stessi.

Compito della criminologia, quanto meno in Italia, dovrebbe essere non tanto lo studio di uno stupratore seriale o di un assassino, ma piuttosto l’approfondimento di esistenze, apparentemente rette, che improvvisamente deragliano anche in assenza di condizioni economiche o sociali che ne potrebbero attenuare la responsabilità.

Si scoprirebbe una identità normativa ben poco consolidata e interiorizzata (l’evasione fiscale piccola o grande è paradigmatica, in questo) e, al contrario, una propensione al reato che rende, il singolo cittadino, simile in tutto e per tutto all’odiato politico. E questo, al netto della speranza che l’attuale classe dirigente se ne vada a casa, rende l’impresa di salvare l’italia e gli italiani, una impresa matta e disperata.

Non sarebbe male un bagno in Grecia se servisse a rifondarlo, questo paese.

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