Il decreto sui lavoratori esodati sarà pronto “entro fine maggio” e riguarderà, come già annunciato, una platea di 65 mila persone. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ai sindacati nel corso dell’incontro al ministero del Lavoro. Ha anticipato che il vincolo delle risorse ”non può essere messo in discussione” e coprirà due anni, 2012 e 2013. Per quelli che rimangono fuori “si vedrà”, ha aggiunto, specificando di prendersi “tutta l’impopolarità di un provvedimento impopolare”.

Proposta bocciata da Susanna Camusso della Cgil: “L’accordo non va bene – ha detto- va cambiato perché non dà garanzie a tutti”. Per la leader, infatti, “il decreto non va bene, crea disparità” e ha garantito che nel suo sindacato “continueremo la mobilitazione”.

Questa mattina il segretario della Cisl Raffaele Bonanni aveva invitato l’esecutivo alla responsabilità: “Spero che il governo si comporti in modo responsabile. L’esecutivo deve prendere atto che le leggi della Repubblica sono state stracciate e vanno ripristinate dando garanzie. Noi proponiamo il rispetto delle regole vigenti fino al 31 dicembre”. Poi specifica che il governo deve rendersi conto “che chi ha fatto accordi previsti da leggi italiane deve essere tutelato. Spero che Fornero receda dalla sua rigidità sul vincolo delle risorse”. 

VIDEO – CAMUSSO (CGIL): “ESODATI, LA FORNERO TROVI I SOLDI”

Nei giorni scorsi il ministro aveva annunciato l’arrivo del decreto per “salvare” coloro che aveva già firmato la fuoriuscita dal mondo del lavoro, ma si trovavano in una sorta di limbo a causa della riforma della pensione. “In questi giorni emaneremo la norma che consentirà all’Inps di passare alla definizione di un diritto soggettivo circa l’utilizzo della possibilità di godere delle precedenti e più generose regole di pensionamento. Questi sono stati identificati in un numero di 65 mila” aveva annunciato la “professoressa” piemontese.  

Il ministro del Lavoro aveva ribadito il dato sugli esodati su cui c’erano state polemiche perché si riteneva al ribasso la cifra calcolata dal governo: “In questi giorni emaneremo il decreto attuativo che consentirà all’Inps di passare alla definizione di un diritto soggettivo, attribuito quindi a lavoratori con nomi e cognomi, circa l’utilizzo della possibilità di godere delle precedenti e più generose regole di pensionamento. Questi lavoratori sono stati identificati in un numero di 65mila” aveva spiegato. Poi una sorta di confessione sui numeri: “So che ci sono altri lavoratori esodanti, ma vorrei chiedere a mia volta qual è la base per l’ordine di grandezza di 350mila, perché l’Inps non ha informazioni sufficienti a quantificare il numero, ma ha parlato di cifre molto più basse. C’è una platea di lavoratori che abbiamo salvaguardato dagli effetti della riforma delle pensioni, consentendo loro di andare in pensione secondo le vecchie regole”. 

 

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