Ufficializzati i deferimenti firmati ieri dal procuratore federale Palazzi in relazione al primo filone di indagini del calcioscommesse, quello che deriva dalle indagini della Procura della Repubblica di Cremona. La Figc ha provveduto a inviare le notifiche alle parti e ha anche impresso una svolta per accelerare i tempi dei giudizi e di eventuali squalifiche e penalizzazioni. Inizialmente la pronuncia della Disciplinare era attesa per fine maggio, con il conseguente secondo grado della Corte di Giustizia Sportiva a giugno.

Ieri però la Figc ha deciso per l’abbreviazione dei termini: otto giorni dal deferimento per la convocazione della Disciplinare – probabile a questo punto tra il 17 e il 21 maggio – in modo da arrivare al primo grado di giudizio prima dell’inizio dei playoff e dei playout della Serie B. Subito dopo il secondo grado. Ma già dalle prime dichiarazioni Abodi, presidente della Lega B, sembra volersi opporre all’abbreviazione dei termini. Staremo a vedere cosa succederà. Intanto l’ufficializzazione dei deferimenti ha confermato le indiscrezioni emerse ieri.

Sono 22 le squadre: tra cui spiccano Atalanta, Novara e Siena (l’anno scorso in Serie B e quest’anno in A); AlbinoLeffe, Ascoli, Empoli, Grosseto, Livorno, Modena, Padova, Pescara, Ravenna, Reggina, Rimini, Sampdoria, e Spezia (in Serie B). Confermata l’estraneità del Chievo in Serie A, spicca in Serie B la presenza di Pescara e Sampdoria. Dei 61 tesserati deferiti, 52 sono calciatori in attività al momento delle rispettive contestazioni; 2 calciatori non in attività al momento delle rispettive contestazioni; 4 dirigenti o collaboratori di società; 3 iscritti all’Albo dei tecnici, di cui 2 in attività al momento delle rispettive contestazioni.

Tra i giocatori, sono stati deferiti per violazione dell’articolo 9 del Codice di Giustizia Sportiva (Associazione finalizzata alla commissione di illeciti) Alessandro Zamperini, Luigi Sartor, Filippo Carobbio, Cristian Bertani, Mario Cassano e Christian Doni, che secondo le indagini della Procura risulterebbero essere la vera e propria centrale delle scommesse clandestine. Si legge infatti nel dispositivo. “Perché si associavano tra loro, in numero di tre o superiore a tre, e con altri soggetti, fra cui quelli già deferiti con provvedimento del 25 luglio 2011 e giudicati responsabili dagli Organi giudicanti della Figc, al fine di commettere una serie indeterminata di illeciti disciplinari, fra i quali illeciti sportivi (…) operando con condotte finalizzate ad alterare il regolare svolgimento e il risultato di gare dei campionati nazionali (…) mediante scommesse dall’esito sicuro perché realizzate su gare combinate.

Programma perseguito con un assetto stabile e una distribuzione dei ruoli”. I giocatori che saranno giudicati colpevoli di avere scommesso per influenzare, o aver cercato di influenzare le partite, rischiano anche la radiazione. La maggior parte dovrebbe invece cavarsela con omessa denuncia. Sconti di pena a chi ha collaborato. Le presunte attività illecite dei tesserati portano anche alle contestazioni della responsabilità oggettiva nei confronti di alcune società. Dal dispositivo: “Dalla contestazione che precede consegue la responsabilità oggettiva delle società di appartenenza dei singoli indagati (…)” Alle società è contestata “la responsabilità oggettiva ai sensi dell’art. 7 comma 6 e dell’articolo 4 comma 2 per gli addebiti mossi al proprio tesserato all’epoca dei fatti” a cui si aggiungono per alcune squadre “le aggravanti di cui all’art. 7 comma 6 della effettiva alterazione dello svolgimento e del risultato della gara nonché la pluralità degli illeciti posti in essere”.

Nel caso fosse stabilita in giudizio la responsabilità oggettiva delle società, l’eventuale sanzione per le 20 squadre deferite – con l’eccezione di Empoli e Ancona cui è stata contestata solo la responsabilità presunta – dovrà essere afflittiva. Ovvero si applica sulla classifica del campionato in corso se in grado di incidere sul piazzamento finale (toglie un traguardo raggiunto), nella prossima stagione nel caso in cui i punti in meno non privassero il club penalizzato di un obiettivo concreto raggiunto (salvezza, promozione, play-off o play-out). Tremano soprattutto AlbinoLeffe, Atalanta, Grosseto e Novara. Più leggere sembrano le posizioni di Spezia e Sampdoria (dato che il tesserato Bertani al momento dei presunti illeciti era a Novara). Per il Siena bisognerà attendere la fine del mese quando saranno sentiti il presidente Mezzaroma e l’ex tecnico Conte. Nel caso fosse individuata la responsabilità del loro massimo dirigente per il Siena scatterebbe la responsabilità diretta con retrocessione automatica. Per la società toscana è quindi possibile un doppio processo. Va infatti ricordato che questo è solo il primo filone dei deferimenti predisposti da Palazzi. Per il secondo troncone, quando nella rete finiranno i pesci grossi, bisognerà aspettare la conclusione del campionato di Serie A. E allora se ne vedranno delle belle, con la concreta possibilità che l’attuale classifica sia riscritta. Le altre società di interessate, per le quali si aspettano anche le carte delle indagini delle procure della Repubblica di Napoli e Bari, dovrebbero essere il Bari e in Serie A Genoa, Siena, Chievo, Lazio, Lecce e probabilmente anche Napoli e Udinese. Per questo secondo filone di indagini, i deferimenti arriveranno a giugno e le sentenze a luglio: quando però i calendari saranno già stilati e le coppe europee in partenza. Ma così è. Per procedere bisogna aspettare i risultati delle indagini della giustizia ordinaria, specificatamente delle procure di Napoli e Bari. Quindi due filoni diversi. Per adesso tremano i pesci piccoli.

Ecco la lista completa dei deferimenti:

Ecco tutti i deferimenti firmati dal procuratore della Figc Stefano Palazzi. Sessantuno tesserati deferiti: Paolo Domenico Acerbis, Andrea Alberti, Mirko Bellodi, Cristian Bertani, Davide Caremi, Filippo Carobbio, Mario Cassano, Edoardo Catinali, Marco Cellini, Roberto Colacone, Alberto Comazzi, Luigi Consonni, Kewullay Conteh, Achille Coser, Federico Cossato, Filippo Cristante, Andrea De Falco, Franco De Falco, Alfonso De Lucia, Cristiano Doni, Nicola Ferrari, Riccardo Fissore, Luca Fiuzzi, Alberto Maria Fontana, Ruben Garlini, Carlo Gervasoni, Andrea Iaconi, Vincenzo Iacopino, Vincenzo Italiano, Thomas Hervé Job, Inacio José Joelson, Tomas Locatelli, Giuseppe Magalini, Salvatore Mastronunzio, Vittorio Micolucci, Nicola Mora, Antonio Narciso, Maurizio Nassi, Gianluca Nicco, Marco Paoloni, Gianfranco Parlato, Dario Passoni, Alex Pederzoli, Alessandro Pellicori, Mirco Poloni, Cesare Gianfranco Rickler, Gianni Rosati, Francesco Ruopolo, Nicola Santoni, Vincenzo Santoruvo, Maurizio Sarri, Luigi Sartor, Alessandro Sbaffo, Mattia Serafini, Rijat Shala, Mirko Stefani, Juri Tamburini, Marco Turati, Daniele Vantaggiato, Nicola Ventola, Alessandro Zamperini.

Ventidue club coinvolti fra serie A, B, Lega pro e Dilettanti: AlbinoLeffe, Ancona, Ascoli, Atalanta, Avesa, Cremonese, Delfino Pescara, Empoli, Frosinone, Grosseto, Livorno, Modena, Monza, Novara, Padova, Piacenza, Ravenna, Reggina, Rimini, Sampdoria, Siena e Spezia.

Con sentenza del 26 marzo 2019, ormai definitiva, il Tribunale di Cremona ha assolto Marco Paoloni dal reato di cui all’art. 440 c.p., perché il fatto non sussiste e lo ha prosciolto, per intervenuta prescrizione, in relazione agli altri reati contestati”.

Aggiornato da Redazione Web

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