Da sette anni, con il festival Vie, la fondazione Emilia Romagna Teatro apre una finestra sulla scena contemporanea italiana e soprattutto internazionale. Quest’anno, il festival, giunto all’ottava edizione, cambia le sue date : solitamente programmato a inizio ottobre, si sposta infatti dal 24 maggio al 2 giugno, alla fine della stagione teatrale, con cui condivide due spettacoli (« Mariti » e « Divina Commedia ») con l’obiettivo da un lato di attirare il pubblico degli abbonati, dall’altro di ottimizzare le risorse finanziarie a disposizione.

Effettivamente, come era facile prevedere vista l’aria che tira, il budget si è quasi dimezzato rispetto all’anno scorso (450 mila euro, che provengono in parte da ERT, in parte dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e in parte dalla Regione). Se il programma è meno ricco delle edizioni passate, non si è voluto pero’ rinunciare alla qualità : resta inalterato lo spirito con cui il direttore Pietro Valenti ha composto il cartellone, dosando con equilibrio artisti internazionali, grandi nomi della scena italiana e giovani compagnie attive sul territorio.

Con alcuni di questi artisti il festival ha saputo sviluppare negli anni un rapporto di reciproca fiducia: è il caso ad esempio di Antonio Latella e Danio Manfredini, che torneranno con le tappe finali dei loro progetti dedicati rispettivamente a « Via col vento » e ad « Amleto », ma anche del duo italo-inglese composto da Jonathan Burrows e Matteo Fargion, a cui Vie dedica una sorta di piccola retrospettiva.

Tra i nomi stranieri spicca senz’altro quello del lituano Eimuntas Nekrosius, che dopo essersi confrontato con i grandi classici del teatro, da Shakespeare a Checov, a Modena porterà in scena nientemeno che la « Divina Commedia ». Ad aprire il festival sarà invece prima nazionale di « Mariti », adattamento dell’omonimo film di Cassavetes ad opera del regista belga Ivo van Hove : lo spettacolo viene presentato a Vie grazie al sostegno economico e produttivo di Prospero, progetto di scambio e cooperazione tra diverse realtà teatrali europee di cui ERT è partner italiano.

Da segnalare anche Patriotic Hypermarket, prima opera teatrale nata dalla collaborazione tra artisti serbi e kosovari, scritta e recitata in serbo e albanese, che racconta la vita quotidiana nel Kosovo di oggi, in cui le ferite della guerra non sono affatto rimarginate.

A conferma della capacità di ERT di tessere rapporti produttivi su scala internazionale, cosa rara in Italia, a Vie ci sarà poi Clôture de l’amour, un doppio monologo che non si fa mai dialogo sulla fine di un amore, scritto e diretto da Pascal Rambert e presentato con successo allo scorso festival di Avignone. Nella prossima stagione debutterà a Modena la versione italiana dello spettacolo, diretta dallo stesso Rambert e prodotta da ERT con il sostegno del programma Face à face, che promuove la traduzione italiana di opere francesi e viceversa.

In collaborazione con il  programma Geco, promosso dalla Regione Emilia-Romagna, un focus speciale sarà infine dedicato alle giovani compagnie attive sul territorio regionale, alcune delle quali in questi anni sono state accompagnate da Vie nello sviluppo del proprio progetto artistico : ci saranno Sonia Brunelli (Barokthegreat), gli Incauti, Ortographe e Menoventi, giovane compagnia faentina che ha coinvolto Daniele Cipri’, dell’indimenticato duo Cipri’ e Maresco, in un progetto basato sulle teorie del sociologo Erving Goffman.

di Vega Partesotti

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