La Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate hanno fatto scattare questa mattina in tutta Italia una serie di controlli nell’ambito della lotta all’evasione fiscale. L’operazione interesserà diverse attività commerciali e ricettive e andrà avanti per tutto il ponte del 1 maggio.

I controlli degli investigatori dell’Agenzia delle Entrate, circa duecento uomini, interesseranno in particolare una serie di esercizi che dichiarano di svolgere attività di agriturismo, mentre quelli delle Fiamme Gialle riguardano il contrasto all’abusivismo commerciale, alla contraffazione, all’utilizzo di lavoratori in nero, nonché l’emissione di scontrini e ricevute fiscali. Sono circa un centinaio gli agriturismi finiti sotto osservazione, selezionati dopo aver accertato la presenza di anomalie fiscali “molto significative”.

Palermo. Quattrocento finanzieri sguinzagliati tra Palermo e provincia hanno controllato 369 soggetti, scoprendone 229 irregolari con 273 irregolarità di varia natura (dalla mancata emissione del documento, alla mancata presenza del misuratore fiscale, alla mancata revisione di quest’ultimo), pari al 62% dei casi. Accertate numerose violazioni in materia di rilascio di scontrini e ricevute e impiego irregolare di lavoratori, a fronte delle quali sono state contestate sanzioni pari a circa un milione e mezzo di euro.

Cosenza. A Cosenza le fiamme gialle hanno trovato un “tesoro occultato” da 30 evasori da gennaio ad aprile: circa 17 milioni di euro di ricavi non dichiarati, con conseguente omesso versamento di imposte per 4 milioni di euro. Tutti e 30 non hanno presentato per almeno un’annualità d’imposta la dichiarazione dei redditi e quindi risultati evasori totali.

Caserta. La Finanza di Caserta ha invece scoperto una ditta individuale di San Nicola La Strada, attraverso la quale, mediante l’acquisto di prodotti informatici all’interno dell’Unione Europea e tramite San Marino, sono stati sottratti all’imposizione diretta oltre 10 milioni di euro, evadendo il pagamento dell’Iva per più di 3 milioni di euro. Ventisei le persone denunciate. L’associazione a delinquere, coinvolgendo nel traffico illecito più di 20 società operanti in Campania, Puglia ed Emilia Romagna, rendeva disponibile sul territorio nazionale merce di ingente valore a prezzi di “sottocosto”, ricorrendo al sistema delle fatture per operazioni inesistenti (cosiddette “frodi carosello”). Nei confronti della Unicredit, attraverso la cui filiale di Capodrise (Caserta) venivano effettuate le operazioni bancarie, è stata elevata la contestazione complessiva di violazioni per oltre 5 milioni di euro, per una sanzione pecuniaria massima di circa 2 milioni, per omessa segnalazione di operazioni sospette.

L’evasione. Ieri la Guardia di Finanza aveva reso noti i dati dei primi quasi 4 mesi di attività di recupero dell’evasione: sei miliardi di euro di evasione fiscale in quattro mesi, con 2.192 evasori totali scoperti. In materia di Iva le fiamme gialle hanno scoperto 650 milioni di euro non dichiarati. Le persone denunciate sono 853, che non avevano presentato la dichiarazione, e altre 530 per occultamento o distruzione della contabilità. 

Il caso Era accusato di avere nascosto al fisco circa cinque milioni di euro, ma è riuscito a concordare un risarcimento del danno pari a cinquantamila euro e a patteggiare un anno mezzo di pena. Pagherà quindi solamente l’uno per cento dell’evasione che gli era contestata. Non potrà lamentarsi della legge e delle sue interpretazioni un piccolo imprenditore di Rovellasca (Como), Francesco Nicolosi, titolare di un’attività di montaggio mobili, comparso ieri davanti al gup con l’accusa di frode fiscale, per avere messo in piedi un sistema di false fatture che in cinque anni gli avrebbe consentito di nascondere al fisco cinque milioni di imponibile. L’udienza preliminare è stata aggiornata al prossimo giugno quando sarà formalizzato il patteggiamento, se il danno sarà stato risarcito. 

 

 

 

 

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