Il legame con la città di Fondi di Renata Polverini è senza dubbio forte. Quella zona a sud del Lazio – insieme alla provincia di Frosinone – le ha garantito i voti necessari per l’elezione a governatore. Quando il senatore Claudio Fazzone – l’uomo forte della città che l’ex ministro dell’interno Roberto Maroni avrebbe voluto sciogliere per mafia – la chiamò durante la campagna elettorale per le regionali, l’ex leader dell’Ugl non ebbe nessun dubbio. Fu un bagno di folla, grazie alla potenza della macchina elettorale del Pdl nel sud pontino, dove il centrodestra in passato ha raccolto percentuali bulgare di voti.

Non sorprende quindi il suo appoggio incondizionato a Cosmo Mitrano, candidato sindaco per il Pdl a Gaeta, porto strategico del sud del Lazio, base della marina Usa e sede della scuola navale della Guardia di Finanza, città dove l’ex comandante Speciale era di casa negli anni passati. Mitrano a Fondi ci lavora. E’ un alto dirigente del comune, fin dagli anni della giunta guidata da Luigi Parisella, il sindaco del comune pontino che rischiò il commissariamento con la pesante accusa di aver guidato una amministrazione permeabile alle cosche, salvato poi in extremis dal consiglio dei ministri.

Il nome di Cosmo Mitrano occupa ben cinque pagine della relazione della commissione di accesso che nel 2008 presentò le sue conclusioni all’ex prefetto Bruno Frattasi, oggi capo di gabinetto del ministro Cancellieri. Nessun reato contestato, ma una serie di ombre nella gestione della macchina comunale di Fondi che l’attuale candidato sindaco a Gaeta non ha mai spiegato completamente.

Cosmo Mitrano era stato chiamato nel 2004 nel comune di Fondi come dirigente del settore mense scolastiche. La commissione di accesso inviata dal prefetto nel 2008 gli contestò formalmente la gestione di alcuni servizi: “Ha consentito alla società Vivenda con contratto scaduto nel 2007 di proseguire di fatto il servizio” per un periodo di sei mesi; una mancanza aggravata dal fatto che “il comune di Fondi non ha mai richiesto il rilascio della dovuta certificazione antimafia” alla società Vivenda. Una dimenticanza? Forse, ma che non stupiva il candidato sindaco del Pdl al comune di Gaeta: “Il dottor Mitrano – spiegano gli ufficiali – ha fornito una dichiarazione nella quale afferma di non aver mai richiesto le certificazioni antimafia per gare o servizi da lui affidati per importi superiori alla soglia comunitaria”.

Le osservazioni non finiscono qui. Il candidato sindaco del Pdl a Gaeta avrebbe poi affidato alla società interinale Gevi – che ha attirato l’attenzione degli ufficiali di polizia inviati dal prefetto a Fondi – la fornitura di personale per il Comune; e ancora, avrebbe stanziato alcuni finanziamenti a una società sportiva di un consigliere comunale, nonostante questa fosse in debito con l’amministrazione. Peccati senza rilevanza penale, visto che nessun fascicolo è stato mai aperto nei suoi confronti; ma di certo una serie di fatti che mostrano il ritratto di un funzionario ben inserito nella macchina amministrativa del comune di Fondi, contestata poi dalla commissione di accesso voluta dall’ex prefetto Frattasi. Funzionario che oggi fa il salto verso la politica attiva, pronto a governare una delle città chiave del sud pontino, con grandi progetti di espansione del porto e un territorio che fa gola alle cosche ormai radicate nel Lazio.

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