Rifiutarsi di scendere in campo è roba da Serie A. O almeno è quello che si desume dalla sentenza della Commissione Disciplinare territoriale del Lazio, che ha squalificato 21 ex giocatori del Terracina rei di aver scioperato, nella scorsa stagione peraltro, contro il mancato pagamento dei rimborsi da parte della società. Si rassegnino i giocatori sanzionati: fossero stati più bravi avrebbero avuto tutto il diritto di protestare per gli allenamenti differenziati, i medici esterni ecc, ma essendo dilettanti devono giocare pure senza rimborso spese.

Per il resto, è un periodo di magra per i giudici sportivi: a Pasqua non si gioca e i maggiori grattacapi arrivano dai ragazzini, incanalati alla perfezione sulla strada della maleducazione. Ma per fortuna non tutto il calcio è ‘scostumatezza’: tra i tanti gruppi che invitano a insultare pesantemente gli arbitri o addirittura a pestarli si distingue “Insulti cortesi agli arbitri”. Merita di essere segnalato anche un moderno stilnovista del calcio dilettantistico: un cronista che scrive articoli da far invidia a Petrarca…che poi siano di difficilissima comprensione poco importa, l’arte non è semplice. In ultimo, restando in tema di educazione, la chicca che arriva dalla Turchia: un ingarbugliatissimo ma divertente caso di fair-play…sebbene un po’ stimolato dai poliziotti in tenuta antisommossa.

A CHI GIRANO I PALLONI – Gioca gratis o ti squalifico
E’ un caso tutto da studiare la sentenza della Commissione Territoriale del Lazio. Ventuno ex calciatori del Terracina squalificati per due mesi dopo aver protestato per le promesse mancate della società. Di fronte al mancato pagamento dei rimborsi pattuiti, infatti, i calciatori si erano rifiutati di scendere in campo, comunicandolo anche alla Lega in un fax. Questo, secondo la Lega, costituirebbe un comportamento non corretto, perciò la squalifica di due mesi per venti degli “ammutinati” (l’altro è stato squalificato per un mese). Non sarebbe sbagliato parlare di sentenza tragicomica, visto che ormai tutti i calciatori in questione, dopo un anno, militano in altre squadre, estranee alla vicenda e danneggiatissime dalle squalifiche. Insomma: per non incappare in comportamenti ‘inidonei’, bisogna giocare anche se, come avviene per molti calciatori non più giovanissimi, si porta avanti la famiglia solo col rimborso spese pattuito con la società.

A tenere impegnati in sentenze più serie i giudici sportivi, in assenza dei grandi (fermi per festeggiare la Pasqua), ci hanno pensato i ragazzini e i loro ‘tifosi’. Come quelli della Vis Nova Giussano, Juniores lombarda. Cosa hanno fatto? Ecco ciò che scrive il giudice (sic!): “Pronunciavano frasi gravemente minacciose da parte di un proprio sostenitore nei confronti dell’arbitro, che tentava di forzare il cancello per entrare sul terreno di gioco. Al termine della gara propri tesserati non riconosciuti personalmente dall’arbitro, tentavano di aggredire un calciatore ospite, senza riuscirvi, mentre tre propri sostenitori entravano con forza attraverso il cancello nell’area spogliatoi cercando di aggredire un dirigente della squadra avversaria. Al fine di salvaguardare la propria incolumità e quella dei calciatori e dirigenti ospiti, il direttore di gara era costretto a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine che normalizzavano la situazione”. Giovani promesse per questa rubrica.

GOAL IN RETE – Insulta l’arbitro, fallo dolcemente
E’ ora di dirlo in maniera netta: il classico “Arbitro cornuto” ha stufato. Per questo va premiata l’originalità dei tifosi che su Facebook hanno creato il gruppo “Insulti cortesi agli arbitri” con tanto di spiegazione: “Perché noi siamo persone educate”. Belli e fantasiosi gli insulti. Si parte da un “Arbitro se scendo in campo ti giuro che…faremo un discorso da persone civili quali siamo” al “Ma per dindirindina lei è il classico arbitro poco buono che mi fa roteare le sfere”. Chapeau.

PENNE FUMANTI – I pastori
Bucolico, stilnovistico: non si trovano le parole e le correnti letterarie adatte per definire gli splendidi scritti del cronista di “Qui Flaminia Umbra”, che apre il suo pezzo in questa maniera: “E’ tempo di bilanci in vista della sosta pasquale. Parafrasando uno dei versi più ispirati e meno artificiosi del Vate dannunziano, quando coagula in una perfetta bolla emotiva gli slanci nomadi dei suoi “pastori abruzzesi”, accendiamo i riflettori sulla giornata calcistica dei dilettanti umbri con particolare riguardo alle squadre lungo la via Flaminia”. Che poi non si capisca cosa abbiano a che vedere “Vate dannunziano”, coagulazioni e “slanci nomadi” coi dilettanti umbri e la via Flaminia fa nulla: virtuosismi del genere sono belli e basta.

LA CHICCA DELLA SETTIMANA – Fair play armato
Bello anche il gesto che arriva dalla Turchia, dove dopo un goal fortuito una squadra ha deciso di restituire il favore facendosi autogoal. Poi si potrebbe obiettare che la voglia di restituire il favore sembra decisamente poca o che per l’effettiva restituzione siano intervenuti i celerini turchi…ma poco importa. Viva il fair play.

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