La trasparenza assoluta è un’utopia. Non siamo trasparenti a noi stessi, figuriamoci quando mettiamo su una società. Bisogna accettare un certo grado di segretezza nelle istituzioni che ci rappresentano. Una quota minima che permette di tutelare informazioni sensibili. É la stessa responsabilità della verità, cioè non dire tutto e subito, che ci troviamo a praticare tutti i giorni per tutelare noi stessi e a volte il bene degli altri. La qualità e la quantità di questo segreto però ne determinano la tollerabilità. Qual è il fine per cui non parlo e quante cose non dico.

L’Italia degli anni settanta era un crocevia geografico economico e militare. La quota di segretezza era oltre una soglia accettabile. Siamo stati in buona parte eterodiretti economicamente e politicamente per molti anni, sicuramente e in modo provato dal 1969 al 1982. E il piano Marshall sull’Italia durerà ancora a lungo, fino a tangentopoli e alle stragi di Mafia del ’92, ultime convulsioni sotto il crollo del muro di Berlino. Gli anni di piombo sono stati l’apice di questo fenomeno, come già detto bene da altri, una guerra civile a bassa intensità. Un mattatoio in cui si sono macellati italiani per mano di concittadini, spesso manovrati da forze esterne, anche internazionali. É quello che adombra “Romanzo di una strage” e che ha numerosi appigli nella storia se non nella verità giudiziaria.

Il nodo è forse questo: un processo, anche se fa il suo dovere e quello di piazza della Loggia non l’ha fatto, purtroppo non basta a comprendere cosa è successo. lo Stato non riesce a processare se stesso. Questi poveri morti sono in quella vasta zona grigia dalla quale nessuno ha la voglia o la forza di tirarli fuori. Parlarne è un modo per lenire il dolore dei familiari e dei superstiti; capire è il modo giusto per dare un senso al loro dolore. Nella stessa zona grigia, ma paradossalmente in quella onorata e benedetta, è stato sepolto anche De Pedis, boss della Magliana. Il Vaticano ha grandemente contribuito in Italia a popolare questa terra di nessuno, a incrementare l’opacità. Il simpatico e onesto Padre Lombardi che ha un compito davvero immane, cioè comunicare l’incomunicabile, dovrebbe dirci non perchè De Pedis può essere tirato fuori ma perchè era stato messo dentro. Troveremmo forse qualche bandolo della matassa perchè le zone grigie che ci portiamo dal nostro recente passato hanno lo stesso indirizzo.

Articolo Precedente

L’Italia minorenne

next
Articolo Successivo

Diaz e la verità delle immagini

next