Fare una sorta di tagliando a una legge che compie trent’anni. Nella consapevolezza che forse, quella che è stata un’iniziativa italiana di avanguardia, oggi non sarebbe più possibile. Il 14 aprile sarà il compleanno della legge 164, lo strumento legislativo che permette il cambio di sesso nel nostro paese. Nel trentennale esatto della sua approvazione, il Mit, movimento italiano transessuali, ha organizzato a Bologna un convegno dal titolo Legge 164: un transito lungo 30 anni, per ricordare quella conquista, verificarne l’attualità e fare il punto sulle sue attività.

“Ci abbiamo tenuto a rispettare la scadenza esatta – ha detto Porpora Marcasciano, presidente Mit – Il nostro movimento è stato il principale artefice della legge. Anzi è nato proprio intorno a quella rivendicazione. Il convegno sarà l’occasione per parlare della nostra attività, e in particolare del consultorio dedicato alle persone transessuali che gestiamo. Un caso unico nel panorama italiano e, a quanto ne sappiamo, europeo”.

Tra i protagonisti del convegno, promosso oltre che dal Mit anche da Onig e Cesd, Don Luigi Ciotti, che si è battuto ai tempi per l’approvazione della legge e da sempre amico del movimento. Annunciati anche il segretario Cgil, Susanna Camusso, e il presidente dell’associazione radicale certi diritti, Enzo Cucco.

“Siamo orgogliosi di ospitare questo appuntamento – ha detto l’assessore comunale alla sanità, Luca Rizzo Nervo – Una scelta che percepiamo come naturale per la storia del movimento in questa città”. Cathy La Torre, vice presidente del Mit e capogruppo di Sel in consiglio Comunale ha invece ricordato come la legge sia nata trent’anni fa da un parlamento a maggioranza Dc “e oggi non sappiamo se ce la faremmo. Questo per dire come i tempi sono cambiati”.

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