Ne abbiamo viste di immagini e di figure in questi giorni di passione della Lega, immagini e figure sempre ai confini della realtà, uscite dal passato o belle fresche di un presente che non si distingue dal passato.

Un trionfo di camicie verdi, di fazzoletti verdi, di cravatte verdi, Bossi che sbatte il suo pugno con virile entusiasmo sulla mano di un militante, Bossi che versa l’acqua del Po dall’ampolla sulla testa di Calderoli, Bossi che apostrofa elegantemente la Parietti a Porta a porta chiamandola “gambottona”, Rosi Mauro che si schiera elegantemente con tutta la compagnia sul pratone, Rosi Mauro che presiede con la stesa eleganza una seduta del Senato, Salvini che gira di qua e di là in tutti i talk a ripetere le stesse cose e sembra sempre sul punto di mettersi a piangere, una signora che si vanta di aver aderito alla Lega in quinta ginnasio e ora ne dirige la televisione (chissà da dove arrivano i soldi per mantenerla). Immagini di tutti i tipi, di tutte le stagioni, di tutti i colori (almeno in senso metaforico).

Eppure in questa sarabanda, deprimente e divertente, c’era sempre una mancanza, un’assenza che solo Blob ha fugacemente colmato. Mancava sempre in tutti i tg, in tutti gli approfondimenti, l’immagine della comparsata di Bossi nel film Barbarossa. E non è giusto, perché non si può e non si deve dimenticare che è successo anche questo tra le varie cose ai confini della realtà e spesso al di là. E’ successo che Bossi non solo ha preteso che la Rai producesse un film, costato una “paccata” di milioni, che è risultato bruttissimo, ha raccolto nelle sale quattro gatti e nel suo passaggio tv non è riuscito neppure ad attrarre il pubblico solitamente di bocca buona di Rai 1, ma ha ritenuto opportuno metterci letteralmente la faccia (o ha trovato qualcuno che servilmente glielo ha proposto, che è peggio ancora perché, come dice il saggio Nanni Delbecchi, i padroni passano ma i servi restano servi). Una cosa mai vista, nelle società civili e progredite.

Una cosa che, a mio parere sale sul podio delle tre peggiori pagliacciate leghiste ideato da Travaglio nel suo articolo pasquale. A proposito vi propongo un gioco: fai la tua classifica delle pagliacciate. Io la mia l’ho già fatta, ma ve la dico dopo

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