Sono successe molte cose dall’ultima volta che ho scritto su questo blog.

Più che altro, sono stati giorni molto impegnativi. Qui in Uk l’anno fiscale si chiude a fine marzo, mese dedicato a conti e bilanci per chi come me ha a che fare con le finanze.

E anche il governo ha fatto la sua manovra finanziaria.

Non è stato uno spettacolo piacevole sentire il Primo Ministro annunciare quanto sia positivo per il paese il taglio dal 50% al 45% dell’aliquota marginale sul reddito. In altri termini, diminuire le tasse alla minoranza dei super-ricchi, mentre il resto del paese annaspa nelle difficoltà economiche.

La disoccupazione ha raggiunto quota 2.67 milioni nei tre mesi da gennaio a marzo 2012, e il numero di coloro che hanno fatto domanda dell’assegno di disoccupazione è aumentato per il dodicesimo mese consecutivo, raggiungendo quota 1.6 milioni. Ho fatto un’analisi dettagliata della situazione, in particolare da una prospettiva di genere, qui.

L’ultima dei Tory è la tassa sulle ‘pasties’, i prodotti a basso prezzo dei panifici come Greggs, dove come meno di un pound si può acquistare un sausage roll. Chi conosce il sistema delle classi sociali britanniche può intuire come si sia evoluto il dibattito sul tema. Il Nyt lo descrive benissimo qui

E nel resto di Europa non va meglio. La Spagna affronta la manovra economica più severa dai tempi di Franco. Dall’Italia giungono le notizie drammatiche sulla disoccupazione e le imprese che chiudono.

In questi giorni, qui in Uk si è parlato a lungo delle elezioni suppletive di Bradford West dove ha trionfato George Galloway, candidato di Respect, togliendo voti sia al Labour che ai Tory. Potete leggerne qui.

Sicuramente su quel voto hanno inciso molti fattori: nella sua campagna elettorale è stato centrale il tema della guerra in Iraq, vincente anche perché si tratta di un collegio con una forte presenza musulmana. Fu lo stesso Galloway a sconfiggere Oona King nel 2005 .

Anche quella volta, in un collegio a forte presenza musulmana, Galloway accusò Oona di aver votato a favore della guerra in Iraq, e usò uno stile offensivo, denigratorio e populista.

In molti si stanno interrogando, chiedendosi se il segnale che viene da Bradford West non stia ad indicare qualcos’altro, ad esempio insofferenza verso la sinistra quando, per semplificare, non è abbastanza di sinistra. Seppur facendo le debite proporzioni, qualcuno paragona quanto avvenuto a Bradford West con la Francia, dove l’ex ministro socialista Jean-Luc Mélenchon, ora candidato con il Front de Gauche, è passato in pochi mesi dal 6% al 15%, arrivando ad essere il `terzo uomo’ (a proposito, chi si ricorda di Bayrou, che qualche anno fa in tanti salutavano come la vera novità politica?).

Certo, tutto va preso in considerazione, e i segnali vanno ascoltati.

Eppure, ci sta che la verità sia più semplice (e più complicata insieme) di quanto appaia. Pochi giorni dopo le elezioni, il parlamentare di Bassetlaw John Mann commentò che il Labour aveva fallito perché a fare campagna, a bussare alle porte, non aveva attivisti di lingua Urdu, musulmani, donne col velo. Lo ha anche ripetuto Yvette Cooper, Ministro ombra agli Interni e figura leader del partito, dicendo che a Bradford West qualcosa non è andato per il verso giusto, proprio nei rapporti con le donne.

Il Guardian ne ha fatto un reportage molto interessante, di cui consiglio la lettura. L’inchiesta sostiene che siano state proprio le donne musulmane a consegnare la vittoria a George Galloway: da quanto raccontano le protagoniste della campagna elettorale, lui è riuscito a mobilitarle e coinvolgerle. La leadership del suo partito, Respect, è peraltro affidata proprio ad una donna britannica musulmana.

Che il Labour party abbia sbagliato nel privilegiare le ‘comunita’ – spesso rappresentate da interlocutori maschi, padri di famiglia – alle donne? Le donne musulmane di Bradford West, coperte dal niqab, lungi dall’essere un’umanità femminile in cerca di salvezza, sono invece il motore della coesione sociale e, probabilmente, il segreto del cambiamento. Questa, forse, è la vera lezione di Bradford West.

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