Il decreto legge in materia di semplificazioni è passato definitivamente con il voto della Camera. A Montecitorio il provvedimento è passato con 394 voti a favore, 49 contrari e 21 astenuti. Contro il decreto ha votato solo il gruppo parlamentare della Lega. I deputati dell’Italia dei valori si sono astenuti sul voto finale.

Di Pietro: “Monti, i suicidi li ha sulla coscienza”. Ma il dibattito di questa mattina sul decreto è stato contraddistinto da un durissimo intervento in aula del leader dell’Idv Antonio Di Pietro: “Mentre il presidente Monti dice le bugie sulla crisi che sarebbe finita ci sono persone che si suicidano. Quelle persone che si suicidano il presidente Monti le ha sulla coscienza”.

Apostrofando il governo come “ladro” e “latitante”, Di Pietro, contestatissimo dai banchi del Pd, osserva: “I problemi del Paese non si risolvono con l’articolo 18 ma con una nuova legge elettorale che cambi questa platea che indegnamente compone il nostro Parlamento”. Poi altre contestazioni al governo: “Siete arrivati per risolvere i problemi e fate pagare l’Imu agli ospizi esentandone le fondazioni bancarie. Siete al servizio delle lobby”. Descrivendo Mario Monti e i ministri come “cattivi padri” di famiglia, Di Pietro sottolinea ancora: “Voi dovevate far pagare il conto a chi il conto lo poteva pagare, e non solo ai più deboli e soprattutto ai più onesti. Siete dei ladri di Stato. Siete dei ladri di democrazia. Che cavolo c’azzecca l’articolo 18 con la buona economia del Paese? Lo sanno pure le pietre le ragioni perché l’Italia è in recessione: corruzione, burocrazia, gli imprenditori ridotti a fare attività di mazzettari, di faccendieri”. “Siete sobri, per carità – ha continuato Di Pietro – Ma sobriamente state rovinando l’Italia perché fate delle scelte ingiuste, ingiustificate per il Paese. Siete come il chirurgo che esce dalla sala operatoria e dice ai familiari: ‘Operazione perfettamente riuscita, il paziente è morto’”.

Monti: “Non replico, ma responsabilità da tutti”. Al presidente del Consiglio Monti è stato chiesto se voleva rispondere durante la conferenza stampa sulla riforma del lavoro. Lui ha replicato con due lettere: “No”. Più tardi ha sviluppato il concetto: “Contiamo moltissimo sul senso della misura di tutti coloro che hanno responsabilità pubblica”. A chi chiedeva se possono esserci tensioni sociali il premier ha risposto che “ce ne possono essere: saranno tanto minori se saremo in grado di distribuire i costi e di spiegare le conseguenze positive a lungo andare dei provvedimenti”. Il presidente del Consiglio si appella poi anche alle parti sociali, affinché si facciano carico anche loro “di una operazione pacata” perché l’obiettivo dell’esecutivo è arrivare “ad una società italiana che esca ancora più coesa”. “Non voglio rispondere a Di Pietro – insiste – ma vorrei approfittare per chiarire che quello che ho detto in Asia ripetutamente e ho detto anche sulla stampa internazionale, non è che la crisi è finita. Ho detto che la crisi dell’eurozona è quasi finita e l’Italia ha contribuito a questo”. Infine Monti ha sottolineato che nonostante la crisi dell’eurozona sia quasi finita, la situazione “richiede ancora grande attenzione da parte di ciascun Stato membro”.

Governo battuto. In precedenza il governo in mattinata era stato battuto su un ordine del giorno proprio della Lega. La Camera aveva infatti approvato il testo di Maria Piera Pastore su cui il ministro Patroni Griffi aveva reso parere contrario. In base al testo approvato il governo risulta impegnato a prevedere un aumento del 50% della soglia massima di reddito o pensione entro cui si ha diritto alla carta acquisti per ogni persona disabile grave e non autosufficiente che è presente nel nucleo familiare. Il governo aveva inizialmente chiesto una riformulazione dell’ordine del giorno, ma la leghista Pastore l’ha rifiutata, chiedendo che venisse votato il proprio testo nella versione originale. Il governo ha dato parere contrario ed è stato battuto.

Cosa cambia con il decreto. Il provvedimento coinvolge molti settori della società e dell’economia italiana: si va dalle norme di semplificazione in favore dei cittadini, a quelli in favore delle imprese, dell’innovazione tecnologica, dell’università, dell’istruzione, delle strutture energetiche e del turismo.

Tra le modifiche apportate durante l’iter in Parlamento è sfumata l’abrogazione della norma per l’attribuzione dei fondi per i ricercatori su base meritocratica e il ministro dell’Università Francesco Profumo si è impegnato per un provvedimento ad hoc sul tema. Tra le altre modifiche è stato ripristinato l’automatismo per il fondo per gli eventi imprevisti che potrebbe portare all’aumento delle accise dei carburanti (la cosiddetta “tassa disgrazia”. L’aumento delle accise sulla benzina avverrà a livello nazionale.

Tra i provvedimenti introdotto la marca da bollo telematica (per effettuare on line i pagamenti), i pagamenti online di multe e tributi grazie alla pubblicazione sui siti istituzionali del codice Iban, la cartella clinica elettronica. Le comunicazioni all’interno della pubblica amministrazione avverranno dal 2014 solo per via telematica o con posta elettronica certificata, mentre le imprese avranno meno oneri per le gare d’appalto: certificazione antimafia e Durc saranno acquisiti dalle amministrazioni. La carta d’identità scadrà il giorno del compleanno. Novità non irrilevante per gli invalidi: il contrassegno sarà valido per l’intero territorio nazionale.

Sarà previsto un programma triennale per tagliare i costi della pubblica amministrazione, mentre un approfondimento è stato effettuato sugli organici della scuola: saranno fatte ricognizioni ogni tre anni in base alla popolazione in età scolare e il possibile incremento del personale sarà coperto dalle eventuali maggiori entrate provenienti dai giochi.

Agevolazioni, infine, per le associazioni, enti, comunità e organizzazioni che utilizzeranno i beni confiscati alla criminalità organizzata per scopi turistici. Corsia preferenziale per cooperative o consorzi di cooperative sociali di giovani di età inferiore ai 35 anni.

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