La Destra e Lega Nord alleate a Cantù (foto tratta da vivicantù.com)

In politica, quando si tratta di correre per vincere, ogni alleato è quello giusto. Ma il matrimonio tra la Lega Nord e La Destra siglato nei giorni scorsi a Cantù, cittadina brianzola di 40 mila abitanti, lascia alquanto sorpresi. Se è vero che ogni realtà va letta sotto la lente locale, è vero anche che ciascuno dei due partiti fonda la propria esistenza su principi antitetici. Il primo, la Lega Nord, annovera tra le finalità il “conseguimento dell’indipendenza della Padania” (articolo 1 dello statuto del Carroccio) e l’altro, La Destra, fonda i propri principi sulla “tradizione culturale e storica del popolo italiano” e sulla “integrità e la tutela dell’interesse Nazionale” (articolo 1 dello statuto del partito di Storace e Buontempo).

L’alleanza canturina, nata anche sotto il segno della comune distanza dal governo Monti e dal Pdl, è stata ufficializzata nei giorni scorsi in una conferenza stampa a cui hanno preso parte l’esponente locale de La Destra Antonio Metrangolo e il candidato sindaco della Lega, il deputato Nicola Molteni. In quell’occasione Molteni ha espresso soddisfazione per l’accordo, specificando che “l’obiettivo principale, il punto focale del programma è porre l’accento sulla sicurezza in città”, rimarcando il tema che rappresenta probabilmente uno dei pochi punti contatto tra le due forze politiche.

Il patto tra la Lega e La Destra ha ricevuto anche il sostegno indiretto del principale sponsor di Molteni, Roberto Maroni, che nei giorni scorsi ha tenuto un comizio a Cantù. Tra il pubblico, ad applaudire alle parole dell’ex ministro dell’Interno c’era infatti anche il leader locale del partito di Storace. In quell’occasione, Maroni ha rivendicato la scelta di correre separati dal Pdl e, spingendosi anche oltre, ha confermato che non ci sarà “nessun appoggio al Pdl neanche a un eventuale ballottaggio. Loro se ne sono andati. Per noi al momento l’alleanza è chiusa”.

Senza Pdl l’obiettivo più alto per il Carroccio canturino, nella inedita veste di alleato de La Destra, è il ballottaggio. Risultato arduo da raggiungere se si pensa che la Lega, dopo aver guidato la città in solitaria per un decennio, non ha mai sfondato alle urne, portando a casa un magro 15,7 per cento nel 2002 e un ancor più risicato 14,6 per cento nel 2007. Gli ex alleati del Pdl correranno per la poltronissima con il vicepresidente di Federfarma Lombardia Attilio Marcantonio, un nome considerato credibile nel panorama dei candidati canturini e che proprio per questo preoccupa i leghisti.

A contendersi la seconda piazza per il ballottaggio sono in molti (10 in tutto i candidati sindaco): più di altri sembrano poter centrare l’obiettivo Claudio Bizzozero (a capo della civica Lavori in corso) e il candidato del centrosinistra Antonio Pagani (Pd, Idv, Psi e Sinistra per Cantù). In questo scenario l’alleanza tra la Lega e La Destra (a cui vanno sommate due liste civiche) assume contorni più chiari: stare assieme per sperare di mettere insieme i voti necessari per giocarsi il tutto per tutto al ballottaggio.

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