“Con Beppe Grillo senza se e senza ma”. Dopo giorni di polemiche e discussioni sull’allontanamento di Valentino Tavolazzi dal Movimento 5 stelle, l’ex candidato sindaco di Bologna, Massimo Bugani, rompe il silenzio e, insieme agli altri consiglieri comunali bolognesi Federica Salsi e Marco Piazza, si schiera accanto al fondatore del Movimento. “Ci sentiamo in dovere di manifestare il nostro totale appoggio e sostegno a una persona che non ha mai invaso il nostro campo di azione e che non ha mai chiesto di modificare una virgola del nostro lavoro”.

Fino adesso l’unica dei tre a esporsi era stata Federica Salsi che, di fronte alla decisione di Grillo di mettere alla porta il consigliere di Ferrara Tavolazzi, non aveva nascosto le sue perplessità. “Tavolazzi è sempre stata una persona integerrima, quindi o esistono altre ragioni, o Grillo ha preso un abbaglio”, aveva commentato. Oggi, pur senza smentire quelle parole, prende le difese del comico genovese, spiegando di non aver mai avuto pressioni o ingerenze nel proprio lavoro. “Sentiamo parlare di dittatura, di padre padrone, di capo severo, di gerarca, di urlatore violento – si legge ancora nella nota – Noi abbiamo invece conosciuto un uomo libero, sereno, puro e sensibile come pochi altri. Non crediamo che i partiti, a partire dallo stesso Pd che tanto fa rumore in questi giorni contro Beppe Grillo, possano vantare un decimo della nostra libertà di azione e di lavoro, pressati come sono dalle imposizioni dei loro tanti luogotenenti o caporali di turno”.

Massimo Bugani e Marco Piazza, invece, avevano preferito di tenersi lontani dal dibattito, trincerandosi dietro un no comment per più di due settimane. Oggi la prima dichiarazione ufficiale: “Ha il nostro totale appoggio e sostegno. Qualora avvertissimo anche la minima pressione o forzatura nei nostri confronti o nei confronti del nostro lavoro (fatti salvi i punti fermi del nostro movimento), non perderemmo un secondo in grida e polemiche, ma toglieremmo semplicemente il disturbo, ritenendo ormai svanito e annientato lo spirito del movimento nel quale crediamo fermamente”. Non mancano le stoccate verso una parte dei militanti. “Siamo convinti, a differenza di altri attivisti o eletti, che il movimento non debba creare miti o gerarchie interne in nessun modo e in nessuna forma, e che i principi elencati da Beppe siano basilari perché ciò non avvenga”.

Dopo giorni e giorni di polemiche e tensioni, da Bologna parte quindi un vero e proprio attestato di stima, indirizzato al fondatore e ispiratore del Movimento. Dichiarazioni in cui i tre cercano di fare piazza pulita di tutti i dubbi emersi in questi giorni. Ultimi in ordine cronologico quelli manifestati dal gruppo di Cento, in provincia di Ferrara, dove gli attivisti hanno deciso di sostituire il logo ufficiale con la scritta “uno vale uno”, in attesa di avere altri chiarimenti da Grillo. La forma di protesta, seppur simbolica, è costata loro l’uscita dal Movimento.

g.z.

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