La Borsa di Milano

Sì alla proposta della commissione europea di introdurre la Tobin Tax, ma senza trascurare “un’accurata valutazione del suo impatto”. Mario Monti illustra la posizione del nostro governo sulla tassa per le transazioni finanziarie al dibattito in sessione pubblica all’Ecofin, durante il quale ha ribadito “la forte preferenza per un accordo tra tutti gli Stati membri”, sottolineando come una mancata intesa a livello globale non dovrebbe essere “una buona ragione per paralizzare la nostra attività”.

Oggi il ministero dell’Economia ha collocato titoli per 12 miliardi di euro, di cui 3,5 miliardi trimestrali e 8,5 miliardi annuali. Il rendimento dei buoni a tre mesi registra un netto calo e si attesta allo 0,492% dall’1,9% dell’asta precedente. Buona la domanda, pari a 7,8 miliardi di euro contro un’offerta di 3,5 per i trimestrali e a 11,7 miliardi contro gli 8,5% offerti per gli annuali.

Apertura positiva per le borse europee che viaggiano in rialzo in attesa dei dati macro provenienti dalla Germania con l’indice Zew, che misura le aspettative economiche, e di quelli in arrivo dagli Stati uniti su vendite al dettaglio, scorte e decisioni che verranno assunte dalla Fed. Mentre migliora rispetto alla chiusura di ieri lo spread tra Btp e Bund, a quota 307 punti base, Lisbona, che ieri aveva chiuso in calo, avanza dell’1,14%; Francoforte +0,85%; bruxelles +0,93%; Amsterdam +0,89%; Madrid +0,83%; Parigi +0,89%; Londra +0,71%; Zurigo +0,55%.

Vento di poppa anche per Piazza Affari con il Ftse Mib che avanza dell’1,11% e l’All Share che guadagna lo 0,99%. Tra le blue chips in flessione Mps (-1,97%) e Parmalat (-0,79%), mentre Bper guida i rialzi e avanza del 3,44% a 6,4 euro, seguita a ruota da Buzzi uncem (+2,75%); Pirelli (+2,68%); mediaset (+2,47%); Banco Popolare (+2,73%), Unicredit (+2,46%) e Intesa Sanpaolo (+2,44%).

Nel terzo trimestre 2011 i mutui (140.665 in totale) sono diminuiti del 18,1% rispetto al secondo trimestre 2010. Il calo nei primi nove mesi del 2011, rispetto allo stesso periodo del 2010, è del 7,9% per mutui in totale, del 4,2% per quelli garantiti da ipoteca e del 13,4% per quelli senza costituzione di ipoteca immobiliare. Nel dettaglio, sottolinea l’Istat, imutui stipulati con costituzione di ipoteca immobiliare (95.099) sono diminuiti del 6,7%, mentre i mutui non garantiti da ipoteca immobiliare (45.566) si sono ridotti del 34,6%.

Articolo Precedente

Il Signoraggio
e la Signoranza

next
Articolo Successivo

Il Catricalà liberalizzante

next