”E’ il delirio di una mitomane e trovo singolare che venga utilizzato da pm che dovrebbero fare le indagini con serietà”. Così il deputato Calogero Mannino, eletto nell’Udc e passato al gruppo misto, commenta l’articolo pubblicato oggi da Il Fatto Quotidiano, il cui la giornalista Sandra Amurri riporta una conversazione, ascoltata casualmente in un bar di Roma, tra l’ex ministro siciliano e una persona identificata poi nell’eurodeputato Udc Giuseppe Gargani. Un colloquio datato 21 dicembre 2011 nel quale, scrive la giornalista, Mannino manifestava a Gargani una grande preoccupazione per la piega presa dalle indagini palermitane sulla trattativa tra Stato e Cosa nostra all’epoca delle stragi del 1992-1993: “Hanno capito tutto, adesso ci fottono”, affermava a proposito del ruolo della sinistra Dc nelle pressioni per ammorbidire il carcere duro per i boss.

“Se fossimo ancora nella Ddr (la Germania Est comunista, ndr)”, continua Mannino nella sua replica, la giornalista del Fatto “sarebbe un’agente della Stasi. Ma fosse ancora in servizio?”. Nell’articolo, Sandra Amurri racconta di essere stata sentita come testimone dai magistrati di Palermo che indagano sulla trattativa – l’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia – prima di riportare l’episodio sul quotidiano.

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