E figuriamoci se un giovane maschio non vinceva su una donna! Sono due categorie di soggetti “marginali” rispetto al potere. Su entrambe si piagnucola spesso. Ah, ci sono troppo pochi giovani in Parlamento, ohi ohi quante poche donne in posizioni apicali! Essere giovani è una condizione transitoria, essere donne è appartenenza definitiva. La percentuale di giovani, in questa società senescente, è in costante decrescita, le donne sono più della metà degli italiani. Ma non importa. Il club della politica è maschile.

E anche questa volta si è attrezzato per escludere una persona competente, espressione di una Sicilia pulita fino al martirio, irriducibile. E femmina. Mi accorgo di averci sperato, in una Borsellino sindaco di Palermo, ma di non averci mai davvero creduto. Mi sono detta: è appoggiata, oltre che da Sel, Idv, Verdi, Fds e Orlando, anche dal riottoso Pd. Non può non vincere. Ingenua Ravera. Non lo sai che il Pd sa sempre come perdere? C’è un metodo sicuro: tirare addosso alla candidata prescelta uno sciame di candidati anche loro semi-appoggiati, sostenuti da una corrente e boicottati dall’altra. Così gli elettori si confondono. Si scocciano. E, prima o poi, rinunceranno a servirsi di questo strumento di partecipazione democratica.

Non parlate al manovratore. Tanto è inutile.

Il Fatto Quotidiano, 6 Marzo 2012

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