Da mesi si parla solo di Olimpiadi. Quante persone parteciperanno alla cerimonia d’apertura, come farà la metropolitana a reggere l’onda di un milione di turisti, persino cosa mangeranno gli atleti nel villaggio olimpico.

Le ultime stime dicono che i giochi costeranno 9,3 miliardidi sterline, presi in parte (non è ancora chiaro quanta parte) dalle tasche dei contribuenti. A presiedere il Villaggio Olimpico ci saranno 13.500 forze armate, più dei soldati che l’Inghilterra ha inviato in Afghanistan, per un costo di 553 milioni di sterline.

Eppure, nella città della pioggia, nella Londra di un Tamigi grigio che si trascina ogni giorno stanco e malinconico, c’è qualcuno che resta fuori. All’oscuro di tutti i preparativi, dell’ansia e dell’elettricità nell’aria. Qualcuno che passa le giornate seduto ai piedi di un Big Ben sempre uguale, consumato dagli sguardi di troppa gente.

Richard vive in un angolo vicino a una delle mille fermate della metropolitana. Ha un cane, una coperta e un sacco a pelo. Quell’angolo è stato la sua casa per 11 anni. È sempre lì, ogni giorno nello stesso punto, sorride ai passanti di stanchezza e speranza. È uno delle migliaia di senzatetto che affollano gli angoli della città, in cerca di un posto al riparo dal freddo e dalla pioggia. “Non sono sempre stato in questa situazione. Nella mia vita ho lavorato sodo, mi sono preso cura della mia famiglia, e poi, all’improvviso, ho perso tutto. Sono finito in mezzo alla strada e ho passato ogni giorno a chiedermi perché. Perché?”

Nei centri di accoglienza non c’è posto per tutti, e Richard è l’ultimo della lista perché non ha problemi di alcohol né di droga. Parla un inglese perfetto. È nato e cresciuto nella grande Londra, ma qualcosa non ha funzionato. Quella di Richard non è un’insolita storia di tristezza e sfortuna. Non è nemmeno il racconto di un emigrato venuto da chissà dove in cerca di fortuna. È la situazione in cui si trova una parte della popolazione sempre più grande e disperata.

Le ultime statistiche – uscite la scorsa settimana – segnalano che il numero dei senzatetto (quelli che dormono letteralmente in strada) in Inghilterra è aumentato del 23% in un anno. Sono dati che hanno scosso l’opinione pubblica. Crisis, un’associazione che si occupa di clochard, si è detta shoccata: “Il Governo deve imparare da questi risultati. È allucinante che nel 21° secolo non esista ancora il diritto ad avere per lo meno un rifugio”.

Il Governo ha risposto stanziando immediatamente altri 18 milioni di sterline, che si aggiungono ai precedenti 400 già dedicati ai senza tetto. Per il momento, i senzatetto resteranno lì dove sono sempre stati, a ricordare a tutti che al di là della Londra dei poliziotti a cavallo, della Fashion Week e di Buckingham Palace, c’è un’altra città silenziosa. Una città enorme, che arranca sotto al peso della sua stessa grandezza. Una città fatta di cunicoli sotterranei, di angoli bui, di strade bagnate e di qualche penny di elemosina, che ogni giorno risucchia qualcuno nei suoi vortici di povertà.

Sara Delgrossi, Studentessa di Giornalismo Internazionale alla City University di Londra

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