Giuseppe Pignatone è il nuovo capo della procura di Roma. Lo ha deciso il plenum del Csm all’unanimità. In magistratura dal 1974, Pignatone ha 63 anni e quasi tutta la sua carriera si è svolta a Palermo, dove è stato prima sostituto procuratore, poi dal ’96 procuratore aggiunto presso la pretura circondariale e dal 2000 presso la procura ordinaria. Dal 2008 è procuratore a Reggio Calabria. Tra i tanti procedimenti di cui si è occupato, quelli sugli omicidi di Piersanti Mattarella, Pio La Torre, Michele Reina e Rosario Di Salvo, conclusi con la condanna all’ergastolo di numerosi componenti della cupola mafiosa.

A Palermo ha diretto le indagini che hanno portato alla cattura di alcuni tra i più pericolosi latitanti, a cominciare da Salvatore Riina, Leoluca Bagarella e Michelangelo La Barbera. A Pignatone si devono anche le indagini per la cattura di Giovanni Brusca, nel cui ambito non solo venne scoperto il più grande arsenale di Cosa Nostra, ma anche il nascondiglio dove era stato segregato e poi ucciso il piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore Santino. E portano il suo nome anche le indagini che nel maggio 1993 hanno permesso l’individuazione del primo nucleo di responsabili della strage di Capaci.

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