Holdert, è questo l’antico nome della villa di Genzano comprata e ristrutturata da Luigi Lusi con i soldi rubati alla Margherita. La vicenda dei 13 milioni di euro spariti dal conto del partito e riapparsi nelle sue tasche ha fatto letteralmente infuriare i genzanesi. Tant’è che sabato mattina un gruppo di una quarantina di ragazzi della cittadina in provincia di Roma ha simbolicamente tentato l’occupazione della casa del senatore ex Pd, con lo slogan “vogliamo anche noi una casetta in Canada”. Qualche fumogeno, una striscia bianca e rossa per sigillare l’ingresso e slogan ironici indirizzati a Lusi: “Pagaci tu l’affitto” e l’ormai classico coro “Noi la crisi non la paghiamo”.

Il giorno dopo che ilfattoquotidiano.it ha pubblicato il video con la “magione incriminata”, su Internet è montata la protesta. E dopo poche ore dopo su Facebook viene creato il gruppo dal nome “Occupyvillacedro Lusi”. Villa Cedro è l’altro nome dell’antica casa Holdert ed è sempre stata considerata un vero gioiello architettonico, nel punto più alto della città, dove le famiglie la domenica portano a spasso i figli. Per ora il gruppo ha un centinaio di iscritti, quasi tutti di Genzano. Gli amministratori del gruppo, che ha quasi un centinaio di iscritti, tutti genzanesi doc, si sono organizzati nei giorni scorsi per analizzare i lavori di ristrutturazione costati – raccontano in città – più di un milione di euro. Hanno poi pubblicato una foto doppia, comparando lo stato originale della villa seicentesca con la facciata attuale: “E’ stata eliminata una tettoia che circondava l’edificio, è stato chiuso a veranda il balcone frontale, sono state ricavate tre finestre”. Tutti interventi di una certa importanza, soprattutto per un edificio storico.

I lavori della villa hanno sempre incuriosito i vicini: “Ricordo quando hanno portato le fontane, enormi, sembravano delle parabole spaziali”, racconta il gestore del cinema di fronte alla residenza di Lusi. Un lusso che è visibile anche dall’esterno, pagato – come ha ammesso lo stesso ex tesoriere della Margherita – con parte dei 13 milioni di euro provenienti dai finanziamenti pubblici ai partiti. “Quanti asili si potevano costruire con questa cifra?”, hanno spiegato i ragazzi di Genzano durante la manifestazione di sabato. Proprio di fianco c’è la biblioteca comunale e qualcuno all’interno dell’amministrazione comunale sta pensando di chiedere al Tribunale l’assegnazione della villa. Il timore diffuso nella città che ospita Luigi Lusi è che Villa Cedro possa passare, paradossalmente, alla Margherita.

I ragazzi di OccupyVillaCedro assicurano che l’occupazione simbolica di oggi è solo l’inizio e sono pronti ad organizzare altre manifestazioni. “Tantissime persone la pensano come noi, quella villa deve andare per un uso collettivo”, spiegavano mentre scendevano verso il centro della città. Qualche minuto dopo il portone si è aperto, un ragazzo filippino ha pulito il portone dal segno delle uova lanciate, mentre i carabinieri entravano nella residenza di Luigi Lusi. Ma l’immagine del gruppo Facebook promette ancora battaglia: da oggi sulla foto originale della villa seicentesca spicca la scritta, Yes we camp.

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che parla di coppia gay: “Via dalla biblioteca”

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