C’è un decreto che, se approvato subito, potrà tutelare le aree di mare sensibili da disastri come quello della Costa Concordia. Ma il ministro dei Trasporti, Corrado Passera, continua a ignorarlo. Tocca a noi chiedergli di sbrigarsi. Attraverso il sito di Greenpeace, più di 17 mila persone gli hanno già inviato una mail con una richiesta precisa:  l’approvazione di regole severe per la navigazione.

La legge 51 del 2001 (art. 5, comma 2) permette, infatti, di regolamentare con un decreto del ministro dei Trasporti di concerto con il ministro dell’Ambiente, il traffico marittimo nelle aree “a rischio” come il Santuario dei Cetacei. Il ministro dell’Ambiente, Clini, si è già espresso a favore. Ora è il ministro dei Trasporti che deve assumersi le sue responsabilità e agire per scongiurare futuri disastri come il naufragio all’Isola del Giglio.

Oltre alla perdita di decine di vite umane, la Concordia rischia di provocare un grave disastro ambientale nel bel mezzo del Santuario, un’area che dovrebbe essere protetta dal 2001. La priorità è la rimozione del carburante ma ci sono molte altre sostanze inquinanti nel relitto: centinaia di litri di vernici, smalti, insetticidi, detergenti, circa 1300 metri cubi di acque nere e grigie, tonnellate di cibo e bevande.

Da anni denunciamo la totale mancanza di tutela del Santuario. Gli incidenti si ripetono (vedi lo sversamento della Grimaldi Lines al largo di Livorno), i rischi e il degrado aumentano. Non vogliamo attendere il prossimo disastro.

Meno di una settimana fa gli attivisti di Greenpeace – in tute bianche sporche di petrolio – sono andati a consegnare una lettera direttamente al Ministero dei Trasporti con il messaggio: “Rotte a rischio. Decreto subito”. Non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Siamo sicuri che migliaia di cittadini convinceranno Corrado Passera a rompere il suo silenzio. Partecipa anche tu alla mobilitazione e manda la tua mail al Ministro. Un altro disastro quanto ci “Costa”?

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