Le operazioni per la realizzazione della discarica di Riano entrano nel vivo. L’incontro tra la prefettura e i comitati non ha dato l’esito sperato. Il prefetto Giuseppe Pecoraro, commissario per l’emergenza rifiuti a Roma, di fronte alle proteste degli abitanti ha chiarito che il sito si deve realizzare, avanzando come alternativa l’ipotesi di Pian dell’Olmo, inizialmente scartato per le ridotte dimensioni, nel territorio del comune di Roma, ma di fatto ubicato a Riano.

L’invaso, previsto nelle cave di Quadro Alto, presenta diverse anomalie. Secondo i piani del commissario dovrà sostituire in via provvisoria Malagrotta, la discarica che serve la capitale da 30 anni, ormai in chiusura. Il prefetto ha ricevuto solo una ristretta delegazione dei comitati, il sindaco di Riano, il senatore Idv Stefano Pedica e Nando Bonessio, presidente regionale dei Verdi. Il vertice si è concluso con un nulla di fatto per l’aspetto più importante. I cittadini chiedevano la revisione del decreto del dicembre scorso che prevedeva rilievi idrogeologici e progetti preliminari sul sito. I comitati proponevano, in particolare, di cancellare la parte finale che indicava “la realizzazione di una discarica provvisoria nel comune di Riano, località Quadro Alto”.

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Il prefetto è stato irremovibile, ma ha aperto su un punto, in realtà già previsto. I tecnici del commissario che si occuperanno dei rilievi idrogeologici e della valutazione di idoneità del sito saranno affiancati da tre tecnici di fiducia del comune e dei comitati. I tempi previsti per queste operazioni sono di due mesi. Intanto il Comune e la Provincia hanno commissionato uno studio al Cnr per la valutazione dell’area. I cittadini mostrano sfiducia nei confronti delle istituzioni dopo la lunga giornata di venerdì quando i funzionari regionali hanno avviato la presa di possesso del sito con tanto di promesse disattese.

La comunità di Riano si è riunita in assemblea, ieri in serata, dopo l’incontro in prefettura, per decidere le prossime mosse. “Consentiremo di fare le analisi – spiega Gianluca Crostella, del Coordinamento Riano no discarica – dalle quali siamo certi emergerà la non idoneità del sito. Noi presidieremo l’area e non consentiremo operazioni diverse da quelle finalizzate a rilievi geomorfologici e idrogeologici”. Il commissario Giuseppe Pecoraro conta i giorni. A giugno dovrebbe chiudere Malagrotta definitivamente, concluse le analisi di rito sull’idoneità del sito dovrebbe partire l’esproprio, la gara per la gestione dell’invaso e la realizzazione della discarica. I comitati puntano sull’impraticabilità delle cave, a 719 metri dal centro abitato, ancora in attività e di fatto attraversate dalla falda acquifera. Dato che dovrebbe comportare una impermeabilizzazione costosa con una diminuzione dello spazio disponibile.

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