Il turista italiano coinvolto nell’agguato di lunedì scorso nel nord est dell’Etiopia “è stato solo ferito e non ucciso”. Lo ha precisato il portavoce del governo di Addis Abeba Bereket Siomn rettificando un’informazione data solo poche ore prima. “Le vittime dell’attacco – ha precisato – sono due tedeschi, due ungheresi e un austriaco, mentre i rapiti sono due tedeschi e due etiopi”.

Da Roma l’Unità di crisi della Farnesina sta facendo tutte le verifiche del caso assieme all’ambasciata italiana in Etiopia e presto si dovrebbe avere qualche dettaglio in più.

Il portavoce del governo etiope, nel comunicare la provenienza delle vittime, ha ribadito la paternità degli attacchi all’Eritrea: “Gruppi terroristici addestrati e armati dal governo di Asmara hanno attaccato i turisti e poi sono tornati indietro”. In effetti il blitz è stato compiuto nella regione di Afar, nella parte nordorientale del Paese, vicino al confine eritreo, nei pressi del vulcano Erta Ale. Accuse che l’Eritrea respinge al mittente: “E’ una menzogna patetica, l’Eritrea non ha niente a che fare con questa vicenda”, ha detto Girma Asmerom, inviato del Paese presso l’Unione Africana.

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