I cittadini dell’Isola del Giglio ormai non ci fanno più caso. Si sono quasi abituati a quel gigante bianco, quella nave da crociera fino a pochi giorni fa paradiso del divertimento e del lusso, incagliata da quasi 48 ore, a poca distanza dalla scogliera. Passeggiano sul molo del porto, ma a osservarla e fotografarla sono più le centinaia di giornalisti arrivate da tutto il mondo. Se il capitano Francesco Schettino, da ieri sera nel carcere di Grosseto accusato di abbandono della nave, omicidio plurimo e disastro,avesse evitato quel piccolo scoglio che affiora, in una zona dove in genere si tuffano i sub, avrebbe proseguito e sarebbe riuscito a passare l’isola e a proseguire verso Savona. Ma la manovra scellerata, come l’ha definita il magistrato Francesco Verusio, fatta chissà quante volte come segno d’inchino all’isola, è finita in tragedia. Ora la nave nasconde dei corpi che ancora i sub non sono riusciti a trovare. Non sanno neppure quante persone devono cercare perché in questa folle storia non esiste nemmeno un numero preciso di passeggeri e membri dell’equipaggio.
Servizio di Emiliano Liuzzi, riprese e montaggio Giulia Zaccariello

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