Sono di frequente un passeggero dell’Alitalia, in particolare della tratta fra Toronto e Roma. Essendoci un meraviglioso collegamento diretto fra le due città, che per altro permette di evitare uno scalo negli ancora terrorizzati Stati Uniti d’America, negli ultimi sei anni ho sperimentato un paio di dozzine di volte il servizio Alitalia, quasi sempre in classe economica, che poi è quella utlizzata dal 99% dei comuni mortali.

I più affezionati fra i miei lettori ricorderanno della mia disavventura massima su un aereo dell’Alitalia: morso addirittura da una zecca presa a bordo, cosa che mi costrinse anche a fare delle analisi del sangue per escludere la possibilità di avere contratto la malattia di Lyme da quell’incidente. Per fortuna tutto finì bene e le analisi dettero esito negativo.

In seguito a quella disavventura – da me commentata lì per lì a bordo con un tanto incosciente quanto caustico “Sapevo che in Italia capitasse di trovare le zecche sui treni, ma ora anche sugli aerei?“, detto mentre stringevo amorevolmente fra indice e pollice la zecca che avevo testé estratto dall’incavo della mia mano sinistra – Alitalia si è scusata con l’assegnazione di una Carta Ulisse e tramite questa ho ottenuto un paio di upgrade (passaggi in classe superiore, gratuitamente) negli ultimi due voli fatti. L’ultimo di questi due è stato un upgrade in prima classe, o Magnifica, come viene chiamata in modo assai modesto dalla compagnia di bandiera.

Beh, modestia o non modestia, devo dire che la prima classe dell’Alitalia è da promuovere a pieni voti. Perché al di là della comodità delle poltrone (diventano quasi un lettino nella loro posizione più comoda possibile, ma di questo non mi sono stupito: la prima classe della allora Corse Air offriva dei veri e propri lettini già nei lontani anni Ottanta) c’è da dire che il servizio di bordo è degno di un ristorante del miglior livello. Esiste un menù dal quale si può scegliere cosa mangiare e tutto ciò che ho provato era davvero ben cucinato e anche ben servito, da vassoi di metallo (silver?) spinti fra le poltrone su un carrello a rotelline, dal quale le hostess offrivano assaggi dei diversi tipi di pietanze, porti su piatti di ceramica. Ampia la scelta dei vini, tutti di gran nome e buona annata, non come l’innominato e innominabile “vino rosso” della classe economica… serviti, udite udite, in ampi calici di vetro.

La classe Magnifica offre poi posate di metallo, tovaglioli di cotone, un caldo piumino beige al posto della copertina di lana e un vero cuscino sostituisce quello finto della Economica. Ancora: cuffie hi-fi al posto degli auricolari, e una borsetta di marca in regalo (da me sciantosamente dimenticata a bordo) con dentro un paraocchi, tappi per le orecchie, un dentifricio con spazzolino, babbucce per i piedi e altre amenità che non ho nemmeno guardato. Ogni poltrona è dotata di uno schermo computerizzato che, oltre ai classici servizi di bordo (cinema, news, rotta dell’aereo, servizi sportivi d’annata, ecc.) era anche provvisto della visuale da una telecamera di bordo, posta sul muso dell’aereo, devo dire molto divertente in fase di atterraggio e decollo.

Anche steward e hostess sono state molto gentili, fin troppo, come nel caso di un passeggero canadese davanti a me che ha urtato malamente con il suo zaino una hostess sul petto e non, essendosene reso conto, non si è nemmeno scusato. Ho ritenuto di scusarmi io per conto suo, visto che la signorina s’era fatta un po’ male. L’aereo era poi (finalmente!) molto pulito, sembrava nettamente uno dei nuovi velivoli della nuova Alitalia.

Tutto ciò per dire che è la prima volta che posso parlare bene dell’Alitalia. Certo, viene un po’ da pensare: non sarà che le differenze fra classe Magnifica e classe  economica sono a questo punto un po’ eccessive? Alitalia non guadagnerebbe in immagine e marketing se rendesse la Magnifica un po’ meno magnifica (e anche un pelo più abbordabile come prezzi) e l’economica un po’ meno Atroce? Dopotutto, è la stessa riflessione che anche Trenitalia, in queste settimane, sta ponderando. Buon viaggio a tutti!

Scippo di Stato

di Daniele Martini 12€ Acquista
Articolo Precedente

Un “Che” fuoriserie

next
Articolo Successivo

Crisi, dalla Sicilia parte la protesta
del movimento dei forconi

next