Tanti soldi entreranno, ma tanti usciranno. “Le Olimpiadi di Londra daranno una spinta all’economia britannica pari a un miliardo di sterline”, ha detto il primo ministro David Cameron due giorni fa, intervenendo a una conferenza di uomini d’affari che si è tenuta al villaggio olimpico. Peccato però che – come hanno rivelato i principali quotidiani britannici – al di là del costo degli stadi, solo di sicurezza verranno spesi altrettanti soldi. E i giochi della prossima estate saranno fra i più militarizzati di sempre, ora che si è scoperto che verranno utilizzati persino gli elicotteri chiamati “Killer egg“.

Usati in modo massiccio per la prima volta durante la battaglia di Mogadiscio, in Somalia, nel 1993 – e presenti anche nel film “Black Hawk Down” – questi elicotteri possono trasportare fino a sei persone, sono chiamati così per la loro forma a uovo, appunto, e per le loro capacità di difesa – o di attacco. L’aeronautica britannica non ne è in possesso, ma verranno presi in prestito dagli Stati Uniti. Con i Killer egg è possibile agire anche in spazi ristretti, come ad esempio uno stadio. E il timore dei militari della regina è che li si debba usare in attacchi in stile Mumbai, la città indiana dove nel 2008 furono uccise dai terroristi 164 persone e ferite almeno 300, in tre giorni di carneficina.

Poi, a Londra, si vedrà di tutto. Cani antiesplosivo, jet Typhoon pronti a partire dalla base di Northolt, mezzi anfibi lungo il Tamigi, fregate militari a Greenwich, squadroni d’assalto pronti ad agire, e si parla anche di postazioni missilistiche. La massima allerta comincerà a maggio, quando il viaggio della fiaccola olimpica arriverà nel Regno Unito. Una città in stato di assedio, quindi, il tutto per permettere la pace olimpica. Gli stadi sono stati consegnati in tempo, le ultime infrastrutture sono in fase di costruzione, come la funivia sul Tamigi. Persino il più grande centro commerciale d’Europa, che farà da contorno alle Olimpiadi, è già stato inaugurato lo scorso 13 settembre. Ma l’ansia per questi giochi, a Londra, cresce comunque.

Cameron, anche per rasserenare gli animi, ha parlato appunto di benefici per un miliardo di sterline. E, qualche giorno prima dell’avvio delle gare, a Lancaster House si terrà una grande conferenza economica con centinaia di aziende. Il primo ministro cercherà di rassicurare anche le tante imprese – per lo più multinazionali – che hanno finanziato in qualche modo i giochi. Da Vodafone a Google, da HTC a Nissan, da Airbus alle banche d’affari, tutta l’economia che conta si riunirà sotto lo stesso tetto per discutere dell’impatto delle Olimpiadi sul business. Ma Cameron, nei giorni passati, ha dialogato anche con il mondo dello sport, per capire quale possa essere il futuro dei siti olimpici, una volta che l’euforia sarà passata e che l’ultimo atleta avrà lasciato Stratford.

Per 50 milioni di sterline, l’azienda Balfour Beatty dovrà curare l’area per i prossimi dieci anni. Cento ettari di aree umide, giardini, stadi, che prenderanno il nome della regina Elisabetta. Poi ci sono le piscine, le palestre, i campi, i capannoni. Tutto questo dovrà ricevere una continua manutenzione e già qualche società ad hoc è stata creata, come la Greenwich Leisure Limited, che avrà il compito di gestire gran parte delle strutture sportive senza alcun costo per il contribuente. Si calcola, ad esempio, che almeno 800mila persone all’anno utilizzeranno il futuro Aquatic centre. Intanto, in questi restanti 200 giorni, compito dei politici e degli organizzatori sarà far dimenticare ai britannici il costo, finora, di queste Olimpiadi. In attesa che arrivino 15mila atleti e 20mila giornalisti da oltre 200 Paesi del mondo, più di quanti ne raccolga l’Organizzazione delle Nazioni Unite.

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