Nello scrivere questa idea sono certo di andare contro il sentire comune per il quale le tasse sono negative. La motivazione principale è che l’uomo è naturalmente avido con argomenti a corollario che servono come scuse (le imposte possono essere sprecate dallo Stato, non sono eque, chi evade è furbo). Da questo ragionamento deriva la convinzione che, per diminuire l’evasione fiscale, l’unica strada valida sia la colpevolizzazione e la repressione.

Come psichiatra psicoanalista sono abituato immancabilmente a scoprire che nell’animo umano ogni realtà emotiva ha in sé anche il suo contrario. Sono certo, quindi, che accanto a una preponderante avversione una piccola percentuale di adesione positiva alle tasse ci sia in ognuno di noi. Un naturale senso di altruismo è presente nel nostro animo, stimolato anche, paradossalmente, dall’egoismo, in quanto siamo consapevoli che nei momenti di difficoltà (salute, invalidità, vecchiaia) solo la solidarietà comune potrà aiutarci.

Vorrei quindi proporre al comandante della Guardia di finanza e al sottosegretario alle Finanze di provare anche manovre di stimolo all’adesione positiva alle tasse, accanto alla doverosa repressione.

Ho provato a elaborare alcune proposte che sottopongo ai giudizi e ai suggerimenti del blog:

1. Ogni anno ogni Comune italiano potrebbe premiare con una cerimonia ad hoc i migliori contribuenti del comune per ogni categoria professionale (es: tre idraulici, tre medici, tre avvocati, tre venditori di scarpe etc). Negli anni successivi andrebbero premiati a scalare, se la graduatoria rimanesse invariata;

2. offrire la possibilità ( e non l’obbligo) di mettere online i propri redditi lordi per stimolare l’orgoglio (assieme alla vanità) dei contribuenti che stanno aiutando il nostro paese;

3. quando si inaugurano scuole, ospedali o altro chiamare come madrine i contribuenti migliori degli ultimi 10 anni (cioè coloro che hanno maggiormente contribuito con le tasse alla realizzazione dell’opera);

4. istituire una lotteria riservata ai contribuenti che nell’anno hanno avuto il maggior incremento fiscale (mentre al punto 1 ci si riferiva al valore assoluto qui è l’incremento; ciò consente di premiare anche piccoli contribuenti). I vincitori potrebbero essere invitati in una trasmissione televisiva costruita su questo target per comunicare agli altri come hanno fatto ad aumentare il loro reddito;

5. spot televisivi con persone normali che da anni pagano alte tasse in modo che possano raccontare la loro esperienza (tv locali e nazionali);

6. premio per lavoratori dipendenti che hanno accumulato più fatture con iva pagate nell’anno (per incentivare la richiesta di scontrini, ricevute e fatture da parte di chi paga nella busta paga ma potrebbe colludere, facendosi fare uno sconto, con elettricista, medico, avvocato, etc,)

7. ogni anno il presidente della Repubblica potrebbe premiare i dieci comuni più virtuosi per tasse pagate pro capite (naturalmente anno dopo anno a scalare e depurando il dato da aziende che inficiano le medie).

Il compianto ministro Padoa Schioppa tra le risate collettive disse che le “tasse sono bellissime”. Non credo sia realistico arrivare a far aderire la collettività a questa visione, ma ritengo possibile stimolare elementi di orgoglio, altruismo, desiderio del bene comune, voglia di primeggiare, vanità, desiderio di sentirsi importanti e di poter incidere nel proprio territorio.

Articolo Precedente

L’età dell’eccesso

next
Articolo Successivo

Elogio della gratuità

next