La Regione Lombardia dal 1 marzo 2012 ha deliberato l’obbligo per i medici e le strutture sanitarie di informare il paziente, con la lettera di dimissione, del costo sociale della prestazione e del ticket pagato.

Poniamo quindi che il paziente, appena uscito da una sala operatoria oculistica, viene informato che lo Stato ha speso circa 1.000 euro per permettergli di essere operato di cataratta e ha chiesto a lui di partecipare pagando 66 euro di ticket.

Poi entra in un bar a bere un caffè e non chiede lo scontrino. Prende il taxi per tornare a casa e non chiede la ricevuta. Si ferma sotto casa a comprare il pane e ancora non chiede lo scontrino.

Ma come può lo Stato garantire la salute se ognuno di noi, il barista che fa dieci caffè in un modo e quello che ne fa mille in un altro, non partecipiamo?

Ecco che ognuno di noi, se crede di avere dei diritti, deve rendersi conto di avere dei doveri. Nel libro dei diritti e dei doveri, la Costituzione, infatti si dice che “la Repubblica tutela la salute…” ma anche che “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva“.

Se tutti partecipassimo, e facessimo partecipare, forse lo Stato non dovrebbe nemmeno chiedere più ticket.

Purtroppo questo non è stato spiegato dalla direzione generale dell’Assessorato alla Salute della regione Lombardia, che dichiara: “In Italia non è stata mai presa una decisione simile. Ma responsabilizzare, soprattutto chi si sottopone ad esami costosi, è nell’interesse di tutti. Le risorse non sono illimitate”. E ancora: “I costi della salute si sono moltiplicati. Il cittadino deve capirlo“.

Lo stesso ragionamento devono averlo fatto quando hanno aumentato il ticket di 30 euro per la risonanza magnetica. Tu che stai male paghi di più. La salute è un mercato anche per chi la gestisce.

Invece dovrebbero evitare di far sentire colpevole chi della sanità ha bisogno, ma utilizzare questa idea non per giustificare la richiesta di denaro come appare, ma per stimolare il senso civico che porterebbe a “far risparmiare” tutti.

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