Il sindaco con i commissari liquidatori

A dicembre i dipendenti del Comune di Caserta non hanno ricevuto né lo stipendio né la tredicesima. E ora, per le somme arretrate, rischiano di doversi mettere in fila come tutti i creditori, comunicando entro sessanta giorni alla Commissione Straordinaria di Liquidazione quali e quanti sono i crediti vantati nei confronti del Comune. E’ l’effetto del dissesto finanziario deliberato il 27 ottobre scorso dall’amministrazione di centro destra, guidata da Pio Del Gaudio, che ha fatto passare un Natale davvero amaro ai 570 dipendenti comunali e ai 180 di “Caserta Ambiente”, la società addetta alla raccolta dei rifiuti in città.

Il Comune aveva debiti superiori al 200% delle entrate correnti (150 milioni di euro), una situazione finanziaria disastrosa che ha origini lontane e di cui sono responsabili amministratori di centro destra e centro sinistra. “Ci avevano detto che proclamare il dissesto finanziario – afferma Umberto Puglise, della segreteria provinciale della Cgil – avrebbe risolto tutti i problemi finanziari del Comune di Caserta. Ma non ci abbiamo mai creduto, anche perché è stato tutto preso alla leggera, senza valutare fino in fondo le conseguenze”. E le conseguenze si erano già viste a fine ottobre quando la cassa per pagare gli stipendi era rimasta vuota dopo che un giudice aveva autorizzato il pignoramento dei fondi per pagare alcuni creditori.

“Vedrete – aveva assicurato il primo cittadino dopo una manifestazione pubblica di protesta del personale comunale – tutto si aggiusterà e gli stipendi saranno pagati regolarmente”. Invece anche per il mese di novembre c’erano state difficoltà e i pagamenti erano slittati di vari giorni. “A dicembre non ci saranno più problemi”, aveva poi nuovamente assicurato il primo cittadino. E invece il sindaco non aveva fatto i conti con la tesoreria del Comune, la Banca Popolare di Torre del Greco. L’istituto bancario vantava crediti per circa 14 milioni di euro per aver anticipato fondi nel corso degli anni, ma di questo non c’era traccia ufficiale negli uffici finanziari del Comune. Quando le carte sono saltate fuori, appena dopo che il comune ha riconosciuto il dissesto economico, è successo il pandemonio. Il responsabile dei servizi finanziari dell’Ente è stato “destituito dall’incarico” e trasferito. Ora c’è un’indagine anche della Corte dei Conti e della Guardia di Finanzia su questo buco che penalizza oltre ai tanti creditori, anche i dipendenti comunali.

Intanto, la banca popolare di Torre del Greco, che dal 31 dicembre ha concluso il servizio di tesoreria per conto del Comune, ha deciso di trattenere per sé entro la scadenza del contratto, tutto quello che c’era in cassa, invece di pagare gli stipendi e le tredicesime. In questo modo ha recuperato almeno la metà del credito vantato, evitando di contrattarlo con i tre commissari liquidatori nominati dal Ministero dell’Interno per gestire i debiti del Comune. L’amministrazione comunale sta cercando proprio in queste ore di affidare il servizio di tesoreria ad un’altra banca: il credito cooperativo “San Vincenzo dei Paoli” di Casagiove. Sta trattando anche un’anticipazione di cassa per pagare stipendi e tredicesime di dicembre. Ma intanto i commissari liquidatori stamattina hanno diramato un avviso pubblico per tutti quelli che vantano dei crediti. Entro sessanta giorni dovranno presentare istanza per essere inseriti “nel piano di rilevazione della massa passiva”. Se la situazione non si sblocca entro un paio di giorni, anche per i dipendenti ci sarà l’obbligo di presentare istanza per tentare di ottenere stipendio e tredicesima. Per giovedì, intanto, le organizzazioni sindacali hanno promosso un’assemblea di tutto il personale dipendente.

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