Com’è stato il 2011 di Greenpeace Italia? Una conferma che le proteste creative, pacifiche e nonviolente funzionano. Investigare e denunciare in modo spettacolare gli abusi ambientali. Negoziare nelle “stanze dei bottoni” per promuovere pratiche sostenibili. Mobilitare le persone online. Fare banchetti per le strade. È il modo in cui da sempre affrontiamo le sfide ambientali e riusciamo a vincerle, grazie al contributo di volontari e attivisti, di chi ci sostiene economicamente, di chi partecipa alle nostre campagne sul web.

Ecco i successi di quest’anno. Te li raccontiamo campagna per campagna:

Fuori dal nucleare
– Il 12 e 13 giugno l’Italia vota Sì al Referendum sul nucleare fermando una volta per tutte il ritorno dell’atomo nel Paese. Si spalanca la porta per un futuro basato sulle energie rinnovabili e l’efficienza energetica.
– Dopo il disastro di Fukushima, Germania, Belgio e Svizzera ripensano le proprie strategie energetiche e i piani di sviluppo sul nucleare. La Germania – prima potenza economica d’Europa – annuncia l’uscita dall’atomo nel 2022 e l’innalzamento del target al 35 per cento della domanda elettrica coperta dalle rinnovabili al 2020.

Salviamo il clima
Facebook diventa verde e annuncia la collaborazione con Greenpeace per promuovere le energie rinnovabili e coinvolgere utenti e community in scelte a favore della sostenibilità.
– Il tribunale olandese dà ragione a Greenpeace e chiede alla Cairn Energy, proprietaria dell’unica piattaforma offshore attualmente attiva nel Mare Artico, di rendere pubblici i propri piani di emergenza in caso di disastro petrolifero.
– In Italia, oltre 70 mila persone aderiscono alla campagna contro Volkswagen per chiedere al colosso automobilistico tedesco maggiori perfomance ambientali e un appoggio alle leggi di riduzione delle emissioni di CO2 in Europa.
– Obiettivo 30 per cento: IKEA, MANGO e il Gruppo PPR prendono un impegno sul clima e si uniscono alle aziende promotrici della riduzione delle emissioni di CO2 del 30 per cento al 2020.

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Deforestazione zero
Barbie dice no al packaging che distrugge le foreste. Grazie alla campagna di Greenpeace “Barbie ti mollo”, il gigante del settore dei giocattoli Mattel, insieme a Lego e Hasbro, interrompe i rapporti commerciali con aziende che distruggono la foresta indonesiana.
– Dopo anni di campagna in difesa delle ultime foreste torbiere, Greenpeace spinge la multinazionale indonesiana della palma da olio GAR (Golden Agri Resources), ad adottare una nuova politica di sostenibilità.

Agricoltura e Ogm
– Dopo l’intervento diretto di Greenpeace per smascherare e isolare campi illegali di mais Ogm in Friuli e il lavoro congiunto di associazioni nazionali e regionali, a marzo viene approvata la legge regionale che vieta le coltivazioni Ogm in Friuli.

Liberi da sostanze tossiche
– Dopo mesi di indagini sul campo, Greenpeace rende nota la spedizione sospetta di quasi 25 mila tonnellate di rifiuti tossici provenienti dalle operazioni di bonifica dell’ex Sisas di Pioltello-Rodano nella discarica spagnola di Nerva e documenta i mancati trattamenti di inertizzazione di almeno una parte dei rifiuti spediti in Spagna.
Campagna Detox: Adidas, H&M, Nike, Puma, C&A e Li Ning si impegnano a eliminare i prodotti tossici dalle proprie filiere produttive entro il 2020.

Difendiamo mari e oceani
– In Gran Bretagna solo tonno sostenibile: grazie alla campagna di Greenpeace tutte le più importanti catene di supermercati e marchi privati di tonno in scatola distribuiti sul mercato inglese si impegnano a vendere solo tonno pescato con metodi sostenibili.
– A ottobre, i presidenti di regione Liguria e Toscana prendono un impegno con Greenpeace per salvare il Santuario dei Cetacei. L’obiettivo è sviluppare misure concrete contro l’inquinamento di quest’area di mare protetta.

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