Dopo il successo oltre ogni attesa per l’asta dei titoli di Stato di ieri in cui il Tesoro ha assegnato 11 miliardi tra Bot e Ctz con tassi al 3,2% dimezzati rispetto a novembre, l’asta dei titoli di oggi ha segnato un nuovo miglioramento. Il Tesoro ha collocato titoli di Stato a 3, 7 e 10 anni per 7 miliardi di euro con rendimenti in calo: per i Btp a 3 anni è sceso al 5,62% (nell’ultima asta era il 7,89 %), per quelli a 10 anni è stato del 6,98% rispetto al 7,56% della precedente emissione. Il target massimo era di 8,5 miliardi. Buona anche se non eccezionale, la domanda: per i titoli a scadenza 2014 l’offerta era fra 2 e 3 miliardi di euro: sono stati assegnati 2,53 miliardi con una richiesta pari a 3,46 miliardi (1,36 volte). Per i Btp con scadenza nel 2022, l’assegnazione è stata pari al massimo offerto, 2,5 miliardi con una domanda di 3,39 miliardi. Per i Btp con scadenza 2021 la richiesta (1,85 miliardi) è stata inferiore al massimo offerto, pari a 2 miliardi: l’assegnazione è stata di 1,17 miliardi con un rendimento del 6,70 per cento. Il Tesoro ha anche collocato Cct per 803 milioni di euro a un tasso del 7,42 per cento, con una domanda pari a 1,58 miliardi. Insomma, il primo banco di prova per la manovra ‘Salva Italia’, ribattezzata oggi dal premier Mario Monti ‘Cresci Italia’, si può dire superata. Anche se lo spread tra i nostri titoli e quelli tedeschi rimane a livelli di allerta, toccando quota 515 punti, mentre le borse frenano dopo il risultato dell’asta di Btp e chiudono in leggero rialzo: la maglia rosa va a Parigi, dove il Cac 40 guadagna l’1,84%.

La cronaca ora per ora

17.57 – Spread a 518 punti. Sempre in tensione lo spread Btp-Bund che ora oscilla sui 518 punti base. Il rendimento del decennale italiano ha superato il 7%. Il differenziale Francia-Germania è sopra i 120 punti base (122) e quello tra Bonos spagnoli e Bund è a 332 punti.

17.45 – Chiusura positiva per le borse europee. A trascinare i listini Parigi dove il Cac 40 termina la giornata a 3.117,56 punti (+1,84%). Guadagna Francoforte che chiude in rialzo dell’1,34%. Amsterdam avanza dell’1,3%%; Londra +1,08%; Bruxelles +1,15%; Lisbona +0,11%. In ribasso frazionale Zurigo, dove l’indice Smi lascia sul terreno lo 0,23%.

17.35 – Ftse Mib +0,76%. Piazza Affari chiude in rialzo con il Ftse Mib che termina gli scambi a 14.908,53 in progresso dello 0,76%. A sostenere le contrattazioni nel finale il dato sui sussidi di disoccupazione Usa, che, da un lato, sono saliti piu’ delle attese in settimana, mentre dall’altro hanno fatto segnare nel mese il valore più basso degli ultimi tre anni. Bene anche le vendite di case in corso e l’indice Ism di Chicago, rimasto sostanzialmente stabile mentre gli analisti aspettavano un calo. Contrastati il settore bancario e quello industriale, bene l’energia.

16.41 – Piazza Affari tenta il rimbalzo. Il Ftse Mib registra un progresso dello 0,93% e l’All Share cresce dello 0,87%, mentre lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi si attesta a 510 bp. Sul paniere principale in evidenza Azimut che cresce del 3,33% e in generale i titoli legati all’energia. Enel +1,65%; Eni +1,41%; Snam Rete Gas +1,13%; Enel Gp +0,94%; Saipem +0,8%. In frazionale rialzo anche A2A, dopo che il Consiglio di gestione e quello di sorveglianza hanno approvato le condizioni del riassetto di Edison e dato mandato ai vertici di negoziare con Edf un rinnovo dei patti parasociali al 15 febbraio. Il titolo guadagna lo 0,4% a 0,75 euro. Contrastati invece i bancari, con Bper che cede il 2,97%; Unicredit -0,92%; Banco Popolare – 0,41%; Ubi Banca -0,19%. In rialzo Mediolanum (+1,14%); Intesa Sanpaolo +1,65%. Mps sulla parità.

16.30 – Fitch conferma rating di Fondiaria Sai. Fitch ha confermato il rating diFondiaria Sai della Milano Assicurazioni a BB-, ponendolo tuttavia in creditwatch negativo. Secondo l’agenzia le incertezze riguardanti il debito sovrano italiano e l’esposizione all’azionario lasciano la patrimonializzazione di gruppo ancora volatile e sotto pressione. Il creditwatch verrà risolto – si legge in una nota di Fonsai, che dà conto della decisione di Fitch – quando l’aumento di capitale annunciato dalla compagnia sarà completato.

15.42 – Wall Street apre in positivo. Il Dow Jones sale dello 0,23% a 12.178,98 punti, il Nasdaq avanza dello 0,22% a 2.595,71 punti, mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,24% a 1.252,60 punti.

15.32 – Spread a 515 punti. Lo spread fra Btp e Bund a dieci anni è sceso a 515 punti. Al momento il differenziale è sceso a 515,34 punti dopo aver toccato un massimo a 524,38 punti e aperto a 508,35.

15.14 – Inflazione in Germania in crescita. L’aumento dei prezzi dell’energia ha spinto l’inflazione in Germania al 2,3% nel 2011. Lo ha annunciato oggi l’Ufficio federale di statistica.Nel mese di dicembre, tuttavia, ha continuato la tendenza al ribasso registrata nei mesi precedenti.

15.09 – Milano torna sopra la parità. A Piazza Affari il Ftse Mib torna sulla parità (+0,01%) e così anche l’All Share. In territorio negativo Madrid -0,09%; Lisbona -0,18%; Zurigo -0,25%.

15.05 – Tagliato rating di Petroplus. Standard & Poor’s taglia il rating di Petroplus portando quello a lungo termine da ‘B’ a ‘CCC+’. Lo rende noto l’agenzia di rating internazionale. La decisione di S&P di declassare il rating del gruppo petrolifero svizzero è legata ai gravi poblemi finanziari di Petroplus.

15.00 – Listini europei sulla parità. Londra guadagna lo 0,25%, Parigi lo 0,13%, Francoforte lo 0,30%. Negative Madrid (-0,07%), Milano (-0,01%), mentre Amsterdam cresce dello 0,30% e Stoccolma (+0,09%).

14.52 – Vendite nel settore automobilistico. Le vendite interessano gli automobilistici Fiat (-1,53%), tagliato a ‘hold’ da Banca Imi, Peugeot (-1,29%) e Volkswagen (-0,91%), mentre in campo bancario Sabadell cede il 2,37%, Unicredit l’1,84% e Banco Popular Espanol l’1,56%. In controtendenza Rbs (+1,66%) e Lloyds (+0,9%) a Londra.

14.43 – Piazza Affari fiacca. Il Ftse Mib cambia di nuovo segno e si porta in territorio negativo, con un calo dello 0,11% a 14,781 punti, con scambi che si preannunciano risibili per 0,4 miliardi di euro. Tra le blue chips, oltre allo scivolone di Bper (-3,5%), si segnala il calo di Unicredit (-1,77%), positiva in apertura, e Fiat (-1,48%).

14.20 – Deboli i bancari. Tra i bancari deboli anche Unicredit (-1,315 a 6,425 euro), mentre è atteso l’esito del consiglio della Fondazione Cariverona che, secondo quanto anticipato ieri da Mf, potrebbe decidere di sottoscrivere parzialmente la quota di spettanza dell’aumento di capitale. Ubi Banca (-1,16% a 3,08 euro), Bpm (-1,06% a 0,2995 euro). Flette Intesa Sp (-0,39% a 1,268 euro), dopo una buona partenza. I volumi sui bancari restano generalmente ridotti. Recuperano Azimut (+2,5% a 6,16 euro), Mediolanum (+0,87% a 3,006 euro), Saipem (+0,93% a 32,67 euro). Sull’All Share debole Fonsai, che perde il 2,36% a 0,6005 euro nel giorno del cda, dopo che S&P ha tagliato il rating. Bene Kr Energy (+20%), male Dè Longhi (-5,3%).

14.00 – Ftse Mib a -0,09%. In piazza Affari Ftse Mib -0,09% a 14.782 punti, All Share 15.540 (-0,11%). Scambi sottili, a 393 mln di euro di controvalore alle 13.45. Miste le altre europee: a Francoforte Dax 5.791 (+0,36%), a Parigi Cac 3.078,61 (+0,25%), ad Amsterdam Aex 307,64 punti (+0,29%), a Bruxelles Bel 20 2.048,57 (+0,24%); a Londra Ftse 5.516 (+0,17%), a Zurigo Smi 5.881 (-0,24%), a Lisbona Psi 20 5.473 (-0,81%), a Madrid Ibex 8.350 (-0,09%).

13.49 – Idv: necessario chiarire chi ha acquistato Btp. “L’asta dei titoli è andata bene, ma ora bisogna capire chi ha comprato i Btp a tre e a dieci anni. Se ad acquistare fossero state soprattutto le banche italiane, il giudizio diventerebbe negativo. In questo caso, infatti, ci troveremmo di fronte ad un’operazione finanziaria che mira esclusivamente a trarre profitti dalla differenza dei tassi, ma significherebbe anche che resterebbe meno denaro per finanziare le imprese e la crescita del Paese. Intendiamo approfondire la questione in Parlamento perché si tratta di un punto fondamentale per la politica economica del Paese”. Lo afferma il presidente vicario del gruppo Idv alla Camera Antonio Borghesi.

13.33 – Nuovo minimo dell’euro sul dollaro. Non si ferma la caduta dell’euro, che dopo aver mostrato per giorni una relativa stabilita’, continua a inanellare nuovi record negativi. La moneta comune ha toccato un minimo storico da 16 mesi sul dollaro a quota 1,2858.

13.30 – S&P taglia il rating di Fonsai. In attesa dell’odierno Cda, Fonsai è ancora in calo in Piazza Affari: il titolo cede il 2,36% a 0,6 euro. Sull’andamento in Borsa pesa anche il taqlio da Bb+ a B (anche su Milano Assicurazioni) del rating di Standard & Poor’s, avvenuto per il peggioramento della posizione finanziaria della compagnia assicurativa, secondo S&P. Il deterioramento, si legge in un comunicato della società di rating, sarebbe più accentuato di quanto previsto in precedenza, soprattutto per la stima di 925 milioni di perdite che Fonsai prevede per il 2011. Milano assicurazioni da parte sua cede il 4,38% a quota 0,22, Premafin scivola del 4,95% a 0,11 euro.

13.24 – Monti: “Più fondi all’Efsf”. “Quello che deve venire dall’Europa per far uscire da questa crisi sono maggiori mezzi per il fondo salva-stati e non l’attenuazione della disciplina di bilancio”. Lo ha detto il premier, Mario Monti, nella conferenza stampa di fine anno. “Quello che deve venire dall’Europa – ha aggiunto – è una maggiore integrazione dei mercati e un maggiore dinamismo economico che è quello che nel nostro piccolo cercheremo di realizzare con analoga operazione da fare in europa”.

13.23 – Spread a 519 punti.

13.15 – Euro vicino ai minimi dell’anno. L’euro è sceso fino a 1,2882 dollari, il minimo dallo scorso 10 gennaio, dopo la diffusione dei risultati dell’asta di Btp, dalla quale sono emersi segnali contrastanti. La moneta comune ha inoltre aggiornato il minimo da dieci anni sullo yen, sempre più valuta rifugio, a quota 110,28.

13.14 – Moderati acquisti della Bce. La Banca Centrale europea ha ripreso ad acquistare titoli di stato italiani sul mercato secondario dopo la diffusione dei risultati dell’asta di Btp, seppure in piccoli quantitativi. E’ quanto riferiscono alcuni trader.

13.11 – Monti: “Non ho consigli per la Bce”. “Non ho proposte nè critiche da rivolgere alla Banca centrale europea”, ha detto il premier Mario Monti, dicendosi “un sostenitore dell’indipendenza delle banche centrali”.

13.00 – Mumbai chiude in calo. Chiusura in calo oggi per il Bse di Mumbai, con il Sensex a 15.543,93 punti (-1,17%). Scambi per 96 mln di dollari, da 88 mln ieri.

12.54 – Edison: via libera da A2A al riassetto. I consigli di A2A hanno approvato l’accordo con Edf per il riassetto di Edison. Lo ha comunicato il presidente del consiglio di sorveglianza della società, Graziano Tarantini, al termine della riunione.

12.27 – Monti sullo spread: “Non sovrastimare né quando va bene né quando va male”. Il punto minimo è stato toccato ad aprile (quota 123), poi lo spread è salito fino al primo luglio quando le agenzie di rating hanno messo sotto osservazione l’Italia. Una salita inarrestata fino al 9 novembre (558 punti), giorno in cui  – ricorda Monti in conferenza stampa – Napolitano mi chiamò. Poi lo spread ha cominciato a scendere fino al minimo del 6 dicembre, due giorni dopo il varo della manovra. La salita è avvenuta malgrado in una buona parte di quel periodo la Bce abbia fatto interventi sul mercato secondario su Spagna e Italia. Gli acquisti si sono diradati nel periodo attuale: dobbiamo essere sollevati perché prima di saliva molto nonostante gli acquisti, ora nonostante gli acquisti cessati, siamo in una situazione di equilibrio.

12.09 – Ftse Mib +0,02%. Il Ftse Mib sale dello 0,02% a 14.798 punti, con il paniere delle blue chips spaccato in due. Bper (-3,5%) è il fanalino di coda e Azimut (+2,41%) il titolo in maggior rialzo. Girano in calo Intesa Sanpaolo (-0,24%) e Unicredit (-0,54%), mentre in casa Ligresti Fonsai, il cui cda si riunisce nel pomeriggio, lascia sul campo l’1,7%, Premanfin cede lo 0,94%, dopo aver prolungato l’asta di preapertura perchè non riusciva a fare prezzo, e Milano Assicurazioni è protagonista di un vero e proprio scivolone (-4,79%).

12.05 – Rendimenti Cct a 7 anni salgono al 7,42%. Nell’asta odierna i rendimenti dei Cct a 7 anni sono saliti al 7,42% dal 4,52% di fine agosto.

12.00 – Spread a 518 punti dopo asta. Scende a 518 punti base lo spreadbtp-bund dopo l’asta di titoli a media e lunga scadenza. Il rendimento del decennale è al 7,07%.

11.54 – Collocati 6,2 miliardi Btp a fronte di 7,5 miliardi offerti. All’asta di oggi sono stati collocati 6,2 miliardi di Btp a fronte dei 7,5 miliardi offerti: i Btp triennali erano stati richiesti, a fronte di un’offerta massima di 3 miliardi, per 3,462 mld ma il Tesoro ha preferito assegnarne 2,537 mld. Si tratta di un importo quindi inferiore all’offerta. I decennali, con scadenza 1 marzo 2022, sono stati interamente collocati per un importo massimo offerto di 2,5 mld (a fronte di richieste pari a 3,391 mld). Per i Btp decennali con scadenza 1 settembre 2021, l’importo collocato (1,176 mld) è stato inferiore ai 2 mld offerti. Le richieste degli operatori erano ammontate a 1,856 mld.

11.52 – Mercati europei frenano dopo asta. Le borse frenano dopo il risultato dell’asta di Btp e si presentano piatte, dopo un’apertura in leggero rialzo. I rendimenti sono risultati in calo, sebbene i tassi dei decennali restino di poco inferiori alla soglia d’allarme del 7%, ma il Tesoro non ha collocato l’importo massimo di 8,5 miliardi previsto. Francoforte guadagna lo 0,34%, Milano cede lo 0,03% e Londra avanza dello 0,22%. Invariata Parigi. Maglia nera a Madrid, che cede lo 0,29% ma sconta l’allarme crescita della Banca di Spagna.

11.40 – Spread continua a salire dopo risultati asta dei titoli. Lo spread tra Btp decennali e Bund equivalenti è salito a 522 punti base dopo la comunicazione dei risultati dell’asta di Btp. I rendimenti dei titoli a dieci anni, sebbene calati, restano vicini alla soglia d’allarme del 7%.

11.34 – Asta Btp, tasso a tre anni in netto calo. Il Tesoro ha venduto i Btp a tre anni a un tasso d’interesse del 5,62%, in netto calo rispetto al 7,89% della precedente asta.

11.30 – Asta Btp, tasso 10 anni in calo. In calo il rendimento del Btp a dieci anni nell’asta di oggi. Il tasso è sceso al 6,98% dal 7,56% dell’ultima asta. Il Tesoro ha venduto tutti i 2,5 miliardi di Btp a 10 anni e la domanda è risultata in rialzo, pari a 1,36 volte rispetto a 1,34 dell’asta di novembre.

10.58 – Spagna, Pil in calo al terzo trimestre. L’economia spagnola ha subito una contrazione nell’ultimo trimestre dell’anno. E’ quanto si legge nel bollettino mensile della Banca di Spagna. “Le informazioni economiche disponibili, ancora incomplete, indicano una contrazione dell’attività negli ultimi mesi dell’anno” avverte l’istituto.

10.50 – Lagarde (Fmi): “Più liquidità per evitare shock”. ”Prioritario” per il 2012 e il futuro “incrementare la capacità di resistenza e reazione dei Paesi a basso reddito contro gli shock, riducendo la dipendenza dai fondi esterni, migliorando il rendimento della spesa” e “ampliando in forma mirata le reti di sicurezza sociale”. Lo afferma il direttore del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde in un intervento su Repubblica. “Per la terza volta in cinque anni – spiega -, i Paesi più poveri del mondo rischiano di subire una crisi di cui non sono responsabili, frutto della tempesta finanziaria in atto nelle economie mondiali più avanzate”. L’Fmi, aggiunge, “è pronto a sostenerli tramite la consulenza politica, il sostegno finanziario e l’assistenza tecnica”.

10.41 – Bce, massa monetaria cresce meno di attese. La massa monetaria m3 nell’eurozona e’ cresciuta del 2% su base annuale nel mese di novembre, in frenata rispetto all’incremento del 2,6% registrato a ottobre. Gli analisti avevano previsto una crescita maggiore, pari al 2,5%. In rallentamento anche i prestiti al settore privato, saliti dell’1,7% contro il +2,7% di ottobre e il +2,5% previsto dagli analisti.

10.37. Gira in calo Piazza Affari. Dopo circa un’ora di contrattazioni, il Ftse Mib che perde lo 0,2% a 14.767 punti, mentre il differenziale tra Bund tedeschi e Btp decennali è a 521 punti. Oltre allo scivolone di Bper (-3,32%), si segnala tra le blue chips il calo di Prysmian (-1,99%), Ansaldo Sts (-1,32%)(, Atlantia (-1,3%) e Fiat (-1,08%). Proseguono invece i rialzi di Azimut (+2,5%) e Mediolanum (+1,01%), mentre rallentano Intesa Sanpaolo (+0,39%) e Unicredit (+0,15%). Torna a scendere Fonsai (-2,03%), nel giorno del cda, mentre non riesce a fare prezzo Premafin, ancora ferma in asta di preapertura. Pesante Milano Assicurazioni (-3,88%). Trascurata Edison (+0,12%), il cui cda si riunisce oggi, insieme a quello di Delmi, per esaminare l’accordo tra soci italiani e francesi per il riassetto, alla vigilia della scadenza del patto di sindacato di Transalpina di Energia. In calo A2a (-0,4%), capofila delle utility italiane riunite in Delmi.

10.35 – Spread vola a 521 punti. Vola a 521 punti base lo spread btp-bund a mezz’ora dall’asta di titoli a media e lunga scadenza. Il rendimento del decennale sale al 7,10%.

10.28 – Trader: “Spread alto per stop interventi Bce”. Lo spread tra Btp e Bund resta elevato anche perché nel corso delle ultime sedute non si è avuta notizia di interventi della Bce sul mercato secondario per acquistare titoli di stato italiani. E’ quanto riferiscono alcuni trader interpellati dall’Agi. Lo stop degli interventi di Francoforte non è da considerare particolarmente significativo – avvertono i trader – dal momento che in questi giorni festivi i volumi di scambio tendono a essere molto moderati. Se la Bce non ritiene di agire significa anche, però, che giudica attualmente meno volatile il mercato del debito, per quanto il vero test sarà costituito dall’asta di Btp odierna.

10.25 – Europa in cauto rialzo con futures Wall Street. Si adeguano ai futures in rialzo suWall Street le principali borse europee nella penultima mattinata dell’anno, in attesa di una serie di dati macroeconomici dagli Usa, che va dalle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (ore 14.30) alla fiducia dei direttori acquisti di Chicago (ore 15.45), fino all’attività manifatturiera misurata dalla Fed del Kansas (ore 17). Londra (+0,1%) si mantiene poco sopra la parità, penalizzata dai titoli dell’energia, mentre Parigi e Francoforte guadagnano circa mezzo punto percentuale, e Milano lo 0,3%. Gli acquisti premiano l’industria chimica a Francoforte con Bayer (+1,17%) e Basf (+0,53%), mentre in campo bancario si distinguono Deutsche Bank (+0,86%) e Santander (+0,33%). Bene le materie prime con Bhp Billiton (+0,92%)e Anglo American (+0,43%), mentre in campo automobilistico salgono Renault (+1,14%), Continental (+0,87%) e Daimler (+0,59%). In calo i petroliferi Cairn Energy (-0,53%), Tullow Oil (-0,29%) e Shell (-0,13%) a Londra.

9.38 – Si conferma positiva Piazza Affari. Nella prima mezz’ora di contrattazioni, il Ftse Mib è in rialzo dello 0,33% a 14.843 punti ed il listino delle blue chips è prevalentemente positivo. A parte il tonfo di Bper (-5%), che ha annunciato ieri a borsa chiusa la cessione di Optima Sgr ad Arca, prevalgono gli acquisti che si concentrano su Azimut (+1,91%), Intesa Sanpaolo (+1,26%), Ubi Banca (+0,9%), Bpm (+0,69%), Mps (+0,64%) e Unicredit (+0,5%). In rialzo anche Fiat (+0,51%), mentre si muovono con cautela Enel (+0,33%) ed Eni (+0,19%). Trascurate A2a (+0,13%) insieme a Edison (+0,18%) e Fonsai (-0,16%) nel giorno dei rispettivi cda.

9.07 – Avvio positivo per le principali Borse europee. A Francoforte Dax 5.803 punti (+0,55%); a Parigi Cac 3.086 (+0,50%); a Londra Ftse 5.514 (+0,13%); a Bruxelles Bel 20 2.051 (+0,37%).

9.04 – Spread in rialzo. in apertura dei mercati. Il differenziale di rendimento tra il btp e il bund tedesco sale a 514 punti dai 510 di ieri in chiusura. Il tasso del decennale sale al 7,03%.

9.02 – Piazza Affari apre in leggero rialzo. Apertura in cauto rialzo per la Borsa valori, con l’indice Ftse Mib che segna un +0,49% a 14.868 punti, mentre l’All Share guadagna lo 0,44%.

8.42 – Spread apre a 515 punti aspettando asta Btp. In attesa dell’asta da 8,5 miliardi di titoli di Stato a 3,7 e 10 anni lo spread fra Btp e Bund a dieci anni apre a quota 510 punti e balza subito verso quota 520. Al momento il differenziale è a 515 punti, con un rendimento dei Btp a 10 anni pari al 7,02%.

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