La seduta fiume dell’Assemblea Regionale Siciliana ha partorito quanto sperava il governatore Raffaele Lombardo: l’approvazione della “autorizzazione all’esercizio provvisorio per l’anno 2012 e disposizioni in materia di contabilità e patto di stabilita”. Il testo è passato con 47 voti favorevoli, 13 contrari e 2 astenuti. Il provvedimento è valido per tre mesi, sino al 31 marzo 2012. Veementi le polemiche all’interno dell’Ars. Critico, ad esempio, il capogruppo di Grande sud all’Ars, Titti Bufardeci, secondo il quale “l’esecutivo Lombardo continua a navigare a vista, incapace di governare una crisi internazionale di vaste proporzioni e di dare risposte e soluzioni ai bisogni della Regione”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo Pdl all’Ars, Innocenzo Leontini. “Per il quarto anno consecutivo – ha detto in Aula durante le dichiarazioni di voto – il Governo ricorre alla vergogna dell’esercizio provvisorio, arrecando un danno colossale ai Comuni e al tessuto imprenditoriale dell’isola. Questo Governo di tecnici, chiamato ad evitare disastri, ha tradito tutti i bisogni e le attese della Regione, si è dimostrato inadeguato e incapace di imprimere la necessaria accelerazione per superare la grave crisi che sta dilaniando la Sicilia”.

Di parere opposto, invece, il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, secondo cui il voto di oggi “si è reso necessario perché abbiamo dovuto prendere atto delle pesanti novità introdotte dalla manovra del governo Monti e rimodulare lo schema che avevamo già predisposto. Per questo motivo abbiamo chiesto al Governo nazionale di avviare con urgenza il confronto sulle accise, prima condizione per poter celermente riportare la discussione sul bilancio in Assemblea regionale”. Non solo. Lombardo ha anche precisato di aver “riproposto in questa legge una nuova formulazione della norma sui precari impugnata dal Commissario dello Stato che ci consente di dare una risposta immediata a tanti lavoratori che altrimenti avrebbero subito pesanti conseguenze”.

Niente cura dimagrante, invece, per le indennità degli assessori regionali in Sicilia. La Presidenza dell’Assemblea regionale siciliana, infatti, ha dichiarato inammissibile un emendamento che sopprimeva la doppia indennità per i membri dell’esecutivo Lombardo. In sostanza, il testo prevedeva che ai tecnici, voluti dal governatore siciliano nella sua squadra di governo, venisse corrisposto solo il compenso di assessore e non anche quello di parlamentare. A presentare la norma era stato uno schieramento bipartisan: Rudy Maira (Pid), Innocenzo Leontini (Pdl), Giulia Adamo (Udc), e Paolo Ruggirello (Mpa).

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