Roma stazione Termini. Ieri mattina Legambiente ha presentato il rapporto Pendolaria 2011 sul trasporto ferroviario pendolare in Italia. Ma Pendolaria è anche una campagna di proteste che si protrarrà per tutto il mese in diverse città. Commenta il Codacons, un’associazione di consumatori: “Con l’arrivo delle nuove classi sui Freccia rossa diminuiscono i posti in seconda classe. Stando al sito di Trenitalia la vecchia flotta di Freccia rossa disponeva di 603 posti per treno di cui 408 in seconda che con i nuovi livelli (Executive, Business, Premium e Standard) vengono ridotti a 272”. In Italia la mobilità pendolare è aumentata di oltre il 60 per cento in 15 anni e oggi i pendolari sono 2 milioni e 830 mila. Dai blog dei comitati dei viaggiatori che raccontano le loro esperienze, ecco una sintesi dei disservizi quotidiani.

Treviso: il macchinista si rifiuta di partire per motivi di sicurezza
“Il caos e la rabbia. Quando hanno visto arrivare nella stazione di Montebelluna (Treviso) le due misere carrozze provenienti da Feltre (Belluno) e dirette verso Padova centinaia di pendolari hanno dato l’assalto ai mezzi ferroviari incapaci di contenerli tutti. Ressa e urla, spintoni e proteste. Da settimane in quel tratto di linea si verificano ritardi e tensioni, anche a causa dell’interruzione tra Feltre e Belluno per lavori in corso in un sottopasso ad Anzù. E così ieri sono volate parole grosse. Sono dovuti intervenire gli agenti Polfer per evitare che la situazione degenerasse. Il treno non è partito per quasi un’ora. È stato lo stesso conducente a rifiutarsi di metterlo in movimento, visto il numero incredibile di persone che sostavano nei corridoi e nelle piattaforme. Questioni di sicurezza (anche perchè il marciapiedi era pieno di gente) lo hanno indotto a chiedere un intervento di Trenitalia. Si sono dovuti attendere tre pullman (uno dei quali ha poi raggiunto Padova) prima che la ressa si diradasse”.

Cremona-Milano: infiniti ritardi
“Dopo i disagi di inizio settimana scorsa (treno 2650 soppresso lunedì scorso con conseguente 50 minuti di ritardo) il ritardo di martedì mattina (2648 e 2650 con più di 30 minuti di ritardo), dopo il “disastro” di venerdì sera (più di 3 ore di ritardo del treno 2661 con innumerevoli disagi patiti a bordo dai viaggiatori), la soppressione del treno 2659 di sabato scorso, ci si aspettava un minimo di “attenzione” alla nostra linea. Invece? Questa mattina per un problema della linea aerea, il treno arrivava a Cremona con 20 minuti di ritardo, con conseguente soppressione del regionale 5070 da Piadena, per poi arrivare a Milano con 42 minuti di ritardo. A seguire anche il treno 2650, delle 7. 34 da Cremona è partito in perfetto orario dalla città del torrazzo per arrivare con 22 minuti di ritardo a Milano e a seguire il treno 2652 accumulava 25 minuti di ritardo a Milano”.

Catania: Minuetto-bestiame
“I pendolari che ogni mattina si servono del treno 8577 Fiumefreddo-Bicocca sono veramente stanchi di viaggiare come sardine e senza dignità sul treno locale. Il treno, di solito un Minuetto, parte alle ore 6. 50 da Fiumefreddo e arriva nella stazione di Giarre quasi semipieno, in questa fascia oraria a servirsi di questo treno in questa stazione siamo più di trecento fra lavoratori e studenti. All’arrivo del treno c’è la corsa e la spinta per salire e cercare i posti a sedere oppure trovare un piccolo spazio nei corridoi. Viaggiamo veramente peggio delle bestie. In barba alle norme di sicurezza. Se qualcuno ha un malore o qualcosa del genere sono guai”.

Torino-Milano: Frecce semivuote
“La situazione di questa mattina sulla linea storica Torino-Milano e viceversa è stata drammatica, ritardi e soppressioni dovuti a problematiche alla circolazione dei treni (riferito dal personale ai pendolari a bordo di un treno) mentre per i Freccia rossa tutto regolare eccetto un treno che è arrivato a Milano con 8 minuti di ritardo. Questa mattina a Porta Susa, su 5 Freccia rossa per Milano, solamente uno era pieno, mentre i fatiscenti treni regionali, spesso segnalati con porte guaste e carrozze fredde, si sono tutti riempiti e strada facendo (Chivasso, Santhià, Vercelli, Novara, Magenta e Rho) molti pendolari avranno anche dovuto viaggiare in piedi”.

Reggio Emilia: declassata
Dal 10 dicembre si cambia. Come ogni anno entra in vigore il nuovo orario di Trenitalia e come ogni anno, a soli dieci giorni dal via, il sito delle ferrovie non è ancora in grado di mostrare i nuovi tabelloni, ma una novità c’è già: la stazione di Reggio Emilia viene di fatto declassata e i treni EuroStarCity transiteranno da Reggio senza fermarsi. Quindi per per andare a Milano meglio passare per Modena. Sembra senza senso ma sarà proprio così, provare per credere sul sito di Trenitalia”.

Il Fatto Quotidiano, 20 dicembre 2011

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